L'opinione pubblica italiana e la guerra

 Un recente sondaggio (Guerra Russia-Ucraina, sondaggi e ultime notizie: il monitoraggio Ipsos delle opinioni degli italiani | Ipsos)  spiega come gli italiani vivono e percepiscono la guerra tra Russia e Ucraina e, nonostante la informazione a senso unico ,si acquisiscono dati significativi di una opinione pubblica che inizia a dubitare della vulgata ufficiale. Piccoli segnali che senza dubbio derivano dalla tragica esperienza della pandemia e dalla sua gestione.

Scopriamo che una parte importante della popolazione italiana non è entusiastica della guerra e dell'aumento delle spese militari, guarda con sospetto le decisioni assunte dalla Ue e dalla Nato.

Il 46% degli italiani teme le conseguenze economiche della guerra, sia a livello personale (es. rincari di beni/servizi, rischi per i risparmi) sia a livello nazionale (es. peggioramento dei conti pubblici, rallentamento dell’export e della produzione industriale).  Al contempo, il 35% esprime preoccupazione per la possibile entrata in guerra dell’Italia e l’11% teme le conseguenze umanitarie, sia a livello personale (es. arrivo di numerosi profughi) sia a livello nazionale (es. gestione dell’accoglienza dei profughi in Italia).

Molti\e iniziano a comprendere che dietro alla vulgata ufficiale si nasconde una realtà ben più complessa, tocchiamo con mano il rincaro delle tariffe anche frutto di speculazioni operate dai monopoli energetici e della assenza di interventi reali dei paesi che temono di turbare i tranquilli sonni del mercato.

Come avviene in ogni sondaggio tutti i risultati non vanno assunti come verità assolute ma i timori e le preoccupazioni degli italiani non sembrano essere vinti dalle rassicuranti parole del Governo, cresce forse la distanza rispetto al paese reale che dopo due anni di pandemia si ritrova a subire tagli , rincari dei prezzi e la richiesta di nuovi sacrifici.

Leggetelo il sondaggio e fatevi una idea in piena autonomia per aprire delle crepe nella narrazione mainstream che si intensifica di giorno in giorno per far cambiare idea alla cittadinanza.

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