Il flop del Pnrr per le opere sociali (nidi e altro ancora)

 Quali sarebbero le corsie preferenziali del PNRR?

Da quanto deduciamo il Pnrr è lo strumento per scardinare la Pubblica amministrazioni e costruire l'area quadri, ad esempio le assunzioni , a tempo determinato, legate al Pnrr avverranno con l'inquadramento (assai probabile) del personale nell'area quadri, è in corso d'opera la revisione dei profili professionali nella Pa.

Ma stando alle prime informazioni, rese pubbliche a mezzo stampa, le opere sociali sono quelle in maggiore ritardo tanto che Il Fatto Quotidiano parla di flop del Pnrr per quanto riguarda la costruzione di scuole e ospedali

Alcuni fondi, ben pochi, del Pnrr sono destinati alla costruzione di asili nido e sciole della infanzia con la partecipazione degli Enti locali che dovrebbero presentare progetti. Ma sono proprio questi progetti ad essere meno della metà del numero previsto tanto da spingere il Governo a una pubblica denuncia "per non disperdere i Fondi" dopo avere prorogato al 31 Marzo la presentazione dei bandi.

Stessa sorte potrebbe toccare ai fondi per la digitalizzazione della PA e soprattutto per l'edilizia popolare.

La domanda sorge spontanea: per quale motivo i progetti sociali trovano cosi' tante difficoltà anche in Regioni nei quali nidi e scuole dell'infanzia sono in numero assai ridotto?

Le risposte sono molteplici, vediamone alcune

  • Gran parte delle strutture sono private o affidate in gestione al terzo settore, l'intervento degli Enti locali in materia di servizi educativi è stato ridotto nel tempo scegliendo la comoda strada della esternalizzazione dei servizi
  • Terzo settore e mondo cattolico in tante Regioni hanno un ruolo egemonico nella gestione di queste strutture educative
  • Manca personale negli Enti locali da impiegare nella realizzazione dei Bandi e forse non si vuole entrare in collisioni, per ragioni elettorali, con Terzo settore e mondo cattolico
  • L'Europa viene invocata solo per favorire le liberalizzazioni e non per far fronte alle necessità con l'impegno diretto del Pubblico. Le regioni del Sud sono ben lontane dall'obiettivo europeo di prevedere il 33% di copertura nella fascia 3-36 mesi, alcune regioni come Campania e Calabria garantiscono un posto nei nidi e nelle scuole dell'infanzia solo al 10% dei bambini e delle bambine 


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