Affari bellici

 Intermarine S.p.A. (Gruppo industriale IMMSI – IMS.MI) e Leonardo S.p.a. (LDO.MI) sottoscrivono un contratto per la fornitura di unità navali per la ricerca e la bonifica delle mine  del  valore di 1,6 miliardi per la realizzazione di 5 Unità e di circa 1 miliardo in opzioni per il completamento del programma.

 
Continuano gli affari all'ombra della guerra, oltre all'aumento delle spese militari e  ai capitoli di spesa per le missioni all'estero  che nell'anno 2024 sono costate ai contribuenti italiani  1.492 milioni rispetto a i 1.313,1 milioni del 2023, con un aumento di 178,9 milioni che potrebbe crescere nel 2025 con missioni rivolte al continente africano
 
Il contratto sopra menzionato non è molto diverso da altri, si cerca di accrescere il potenziale tecnologico degli investimenti avvelandosi di ricerche avvenute anche in ambito pubblico
 
La Marina Militare Italiana potrà dotarsi di cacciamine di ultima generazione  per il controllo, la difesa dei fondali e delle infrastrutture critiche subacquee.
 
Le unità navali saranno realizzate nei cantieri navali di Intermarine a Sarzana (La Spezia), saranno dotate di sensori radar ed elettro-ottici, da un nuovo sonar a banda larga con capacità di scoperta e classifica mine, nonché da un sistema integrato multi-banda di comunicazioni e data link per assicurare il livello più alto ed efficace di interoperabilità, sarà prodotto e fornito da Leonardo.
 
 Intermarine è un cantiere navale italiano che sviluppa, progetta e produce navi militari e civili, nonché sistemi e componenti navali. Leader mondiale nello specifico settore di Unità di Contromisure Mine, ha prodotto Cacciamine per le più prestigiose Marine Militari del mondo con una forte vocazione all’export (oltre che per l’Italia, ha prodotto Cacciamine per gli USA, Australia, Finlandia, Algeria, Malesia, Tailandia e Nigeria). Fattore distintivo è la capacità di sviluppare, progettare, costruire e testare la nave in base alle esigenze del cliente, studiando la migliore soluzione tecnica in termini di materiali.
 
Gli scenari internazionali, i documenti programmatici della Ue e dei Governi continentali, la spinta Usa e della Nato sono il volano per nuovi progetti di riarmo e di ammodernamento della macchina da guerra italiana

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