Miserie contrattuali. Lo stanziamento del Governo è pari a meno di un terzo del costo della vita aumentato nel frattempo

 Dalle proposte formulate dall’ Aran emerge che le risorse individuate dal governo per il rinnovo prevedono un aumento del 5,78%, a partire dal 1° gennaio 2024, pari a 136 euro medi. La inflazione nello stesso periodo si è attestata al 18 per cento. 



La somma tuttavia include sia il tabellare che il salario accessorio ossia poco piu' del 10 per cento della somma complessiva che potrebbe andare solo a un minima parte del personale per accrescere l'importo di qualche indennità o rifinanziare le progressioni verticali in deroga.

Per il 2022 le risorse sono all’IVC (indennità di vacanza contrattuale sono state pari allo 0,27% del monte salari). per il 2023  qualcosa in più ossia l' 1,61% del monte salari. Queste miserie già erogate saranno parte degli aumenti accordati al momento della firma del contratto.  

Detto ciò i lavoratori pubblici, stando agli stanziamenti dell'Aran e del Governo porterebbero a casa un aumento tabellare tra 40 e 50 euro, una miseria autentica se pensiamo al reale costo della vita

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