Intervista a Alex Zanotelli
Alex Zanotelli, le armi che alimentano i conflitti e
il G7 a guida italiana. “Bisogna avere il coraggio di protestare”
di LAURA TUSSI
"Le armi pesano
sull’ecosistema. Per cui ci sta letteralmente saltando l’ecosistema.
Attualmente siamo in un mondo che praticamente davanti ha due realtà. Ho fatto
questo appello a voi giovani. Avete un ruolo unico e fondamentale in questo
momento dove si gioca la sopravvivenza della vita stessa, l’esistenza umana su
questo pianeta".
La nostra Laura Tussi
ha parlato con Padre Alex Zanotelli di G7 e C7, di giovani
e attivismo, di pace e di guerra, di elezioni e di disobbedienza civile.
Abbiamo chiesto ad Alex Zanotelli, padre
comboniano e attivista per la pace, di commentare il recente meeting dei G7
tenutosi a Fasano, in provincia di Brindisi. Da lì il discorso si è ampliato
toccando temi cruciali come l'obiezione fiscale, il potere politico ed
economico dell'industria bellica e l'importanza di coinvolgere le giovani
generazioni.
Brindisi, Puglia - «I G7 sono i leader mondiali che oggi guidano il
mondo, soprattutto quello occidentale. Ma oggi è come Genova 2001 e questo vertice deve essere
contestato, perché quelli che siedono attorno a quel tavolo sono gli stessi che
stanno provocando le guerre e che stanno fabbricando armi». Non usa mezze
parole Alex Zanotelli per commentare il meeting che si è tenuto dal 13 al 15
giugno a Fasano, in Puglia, e che ha visto incontrare i leader dei G7, che fino
al 31 dicembre di quest’anno saranno guidati dalla presidenza italiana.
Una piccola novità rispetto all’attività
di questo forum, che si incontra regolarmente da ormai quasi cinquant’anni, è
la nascita di una specie di alter ego chiamato C7 – ovvero Civil 7 –, un organismo
che dovrebbe rappresentare la società civile e dialogare con il G7. «Avevano
detto che volevano portare i documenti al G7 e andare direttamente da Giorgia
Meloni – commenta in proposito Alex Zanotelli – ma io dalla Meloni non ci vado.
Non serve a nulla e dobbiamo mettere sul terreno la contestazione».
Alex Zanotelli contro il G7. Una lettera collettiva del pacifismo contro i
potenti del mondo e contro chi vuole ‘dialogare’ con il sistema di guerra
Lettera al C7 da parte di importanti Pacifisti.
L’organismo pseudodialogico e non costruttivo del C7 che incontra
l’economia di guerra e il sistema bellicista del vertice G7
Prima
di tutto perché questo documento del C7 inizia con "noi la società civile
che rappresentiamo" cioè loro non rappresentano una società civile perché
nessuno lo sapeva di questo 'dialogo costruttivo' del C7 con G7 e si
interrelazionano con i potenti, nulla a che fare con gli anni del G8 di Genova,
quando si protestava.
Una
parte della società civile è organizzata, ma come è mai possibile che non
ascoltate prima la società civile di Bari e Brindisi che si è organizzata e che
si è preparata nel contro forum in contrasto al G7? Seconda cosa è inutile
trattare e sono lì, ossia la società dal basso, ovvero i pacifisti hanno deciso
di contestare il G7 non andare a parlare alla Meloni per determinate cose. Pensano
di avere il monopolio della pace; il monopolio della società civile sembra in
mano loro e decidono come C7 in 'dialogo costruttivo' (secondo loro) con il G7.
Al
vertice G7 in Puglia ci sono le potenti nazioni quindi è l’incontro dei leader
chiamiamoli pure dell’Occidente; leader mondiali occidentali e questo C7
sarebbe in opposizione? E' una certa società civile che si organizza per dire
la propria, ma senza sentire prima il contro forum, ossia la cittadinanza
attiva di Bari e Brindisi contro il G7.
I
G7 sono i leader mondiali che oggi guidano il mondo soprattutto dell’Occidente.
Lo scontro è anche sul fatto che il C7 voleva consegnare dei documenti o altro
chiedendo determinate cose mentre la società civile di Bari e Brindisi e anche
altri, che contestano il G7, non ne sapevano niente. Il G7 è come quello che
era successo a Genova e deve essere contestato perché sono quelli che stanno provocando
le guerre e che stanno fabbricando armi.
Cosa ne pensi della società civile
del C7?
Avevano
detto che volevano qualcuno dell’arena di Verona per portare i documenti al G7
e andare dalla Meloni. Ma io dalla Meloni non ci vado. Non serve a nulla e
dobbiamo mettere sul terreno la contestazione.
Una tragica situazione sussiste in
Europa, ma anche in Medioriente. Con questi forti venti di guerra; con queste
volontà e con questi contrasti. Come possiamo in quanto società civile
attivarci e cosa possiamo fare per porre un freno e per cercare di invertire la
rotta e per cercare di bloccare il genocidio in Palestina e la possibilità di
un’escalation nucleare in Ucraina?
L'ho
detto anche altre volte: la penso come padre Berrigan; forse voi non lo
conoscete. Berrigan era un gesuita, non so se sia ancora vivo. E' un gesuita
americano che ha animato la resistenza nei giovani americani contro la guerra in
Vietnam. Si è fatto la bellezza di quattro mesi di galera e lui diceva "inutile
parlare di pace se non perché parlare di pace costa tanto quanto fare la guerra",
almeno a livello di onorabilità e nel pagare col carcere; è questa la sfida. Se
non siamo capaci di giocarci queste cose bisogna avere il coraggio che ha
Ultima Generazione di disobbedienza civile, per protestare. Di finire in
galera.
I cittadini ascoltano i media e
vengono distratti da queste politiche di promesse, ossia "è importante
fare la guerra perché altrimenti non si vince". Cioè il trasformare la
guerra quasi in un atto dovuto; in una cosa bella, ma quello che Scholtz e Macron stanno iniziando a dire è che da qui al
2029 dobbiamo addestrare i giovani a andare in guerra?
Vale
a dire prima guerra mondiale. Ma quello è già successo. Se vuoi la mia analisi
della situazione è un’analisi brutale: andando avanti così, armandoci come ci
stiamo armando, siamo obbligati ad entrare in conflitto armato e a fare la
guerra mondiale. A questo punto e non è solo l’Europa e quando e come si sta
armando l’Asia e in questo caso la Cina e Taiwan. Scoppia la situazione. E' di
una gravità estrema, ma veramente non penso che si sia mai arrivati a un punto
come questo di situazione mondiale. Almeno non ho visto mai una situazione del
genere soprattutto in armamenti. E' sufficiente osservare Crosetto che si
accorda con la Leonardo. Siamo prigionieri dei complessi militari e industriali.
Sono loro che comandano. Infatti sappiamo di questa multinazionale che spinge
la Nato a determinate azioni cioè siamo proprio all’economia di guerra per
autosostenerci. E Leonardo la nostra multinazionale nelle armi è la più grossa.
E' al terzo posto mondiale per valore in borsa della produzione. Al terzo posto
mondiale ! E' quindi chiaro che anche l'Italia è prigioniera di questo
complesso militare e industriale e quindi adesso il pericolo è che procedendo
così, con queste politiche, allora venga reinserito il servizio militare
obbligatorio per i giovani.
Allora
bisognerà veramente pensare all’obiezione di coscienza militare; ma una volta
che questo avvenisse penso che quella richiesta sarà "tu sei un cristiano?"
oppure "hai determinati principi?" Devi disobbedire ! e è quello che
chiamiamo l'obiezione al servizio militare; è andare in galera. Ritorniamo
sempre a quell'obiezione fiscale. Ossia tu governo spendi in armi
percentualmente in Italia, per esempio, io mi rifiuto di pagare quello che sarà
il 3% del Pil.
Mi
rifiuto di pagarlo in tasse e la detrazione e questa è una delle cose
importanti. Quando l'hanno fatto Beati i costruttori di pace è avvenuto il
finimondo con Spadolini il ministro della difesa. E il Ministro della difesa ha
protestato.
Penso che oggi veramente in politica
tranne qualche "meraviglia" qua e là ci sia un servilismo al potere
totale cioè i politici sono lì perché messi da qualcuno o comunque non devono
disturbare qualcuno che altrimenti li fa sparire
Avremmo
bisogno veramente di politici di spessore capaci anche di andare contro
determinate posizioni. Però giustissimo. Il problema è che i politici si
sentono totalmente legati a quello che decide il partito e quindi devono
obbedire prima di tutto al partito. Dobbiamo pensare qualcosa e comunque per me
la carta da giocare e da spendere con tutte le nostre forze è quella del totale
coinvolgimento dei giovani. Perché i giovani anche nelle votazione abbiamo
visto dove sono andati. Sono andati a sostenere delle ingiustizie. Ad esempio Mimmo
Lucano perché sta subendo tutto questo e il grosso dell’elettorato sono stati
giovani sotto i trent’anni, quindi i giovani non sono sganciati dalla politica,
ma semplicemente vengono tenuti lontani; vengono storditi da tutta una serie di
sistemi che li distraggono. I social con le stupidate.
Però Alex stiamo facendo un
esperimento che sta funzionando benissimo a livello di TikTok con una pagina di
spot su questioni e personaggi di rilevanza storica e sociale che ha quasi 2 milioni
di visualizzazioni
Per
i vostri social vorrei accennare a degli stralci del brano della Lettera alla tribù bianca, per voi e per tutti i
giovani.
Carissimi
giovani chi vi parla non è un giovane, ma è un vecchio. Ho 85 anni e la mia
generazione sarà la generazione più maledetta della storia, perché nessuna
generazione come la mia ha talmente violentato il pianeta terra. A voi ragazze
e ragazzi, giovani e giovanissimi noi vi consegniamo un mondo malato, anzi
gravemente malato. Toccherà a voi, se volete salvarvi insieme al pianeta,
cambiare radicalmente tutto, perché siamo arrivati a un punto della storia
umana in cui ci stiamo giocando letteralmente tutto. Siamo dentro un sistema
economico e finanziario che permette al 10% della popolazione mondiale di
consumare da sola il 90% di beni su questo pianeta. E chi produce tutti questi
disastri? abbiamo 800 milioni di persone che stanno soffrendo la fame. Per fare
questo ci stiamo armando. Per proteggere l’Occidente e il nostro stile di vita
e ottenere quello che non abbiamo e spendiamo soldi all’infinito.
"Non è vero che i giovani sono sganciati
dalla politica, semplicemente vengono tenuti lontani"
Le
armi pesano sull’ecosistema. Per cui ci sta letteralmente saltando l’ecosistema.
Attualmente siamo in un mondo che praticamente davanti ha due realtà. E' facilissimo
ormai decadere in una guerra che sarà mondiale e sarà nucleare e quindi ci
attende l’inverno nucleare e dall’altra parte quello che ci attende è il
disastro ecologico. Il problema oggi che toccherà la vostra generazione, che
decide se l’uomo e la donna, ossia se homo sapiens è diventato demens. Ho fatto
questo appello a voi giovani. Avete un ruolo unico e fondamentale in questo
momento dove si gioca la sopravvivenza della vita stessa, l'esistenza umana su
questo pianeta. Un potere enorme hanno i giovani di non piegarsi a questo
sistema, ma impegnarsi a cambiare. Non lasciarsi paralizzare dalla paura, ma
reagire con coraggio. Non stare in silenzio, ma alzarsi e uscire di casa e unirsi
in piazza per chiedere al Potere di cambiare. Un sogno. Un bel sogno. Il sogno
di un mondo più giusto. Il sogno di tutta una vita. Il sogno di rendere felice l'umanità
e bella e affascinante per il bene comune; per un mondo più fraterno e Vi
confesso che nella mia vita, donata ai poveri e agli emarginati, ho
sperimentato la gioia di vivere. E' proprio quanto afferma quel povero Gesù di Nazareth
in quelle sue parole evangeliche straordinarie... Abbiate il coraggio giovani
di indignarvi e ripensare e reinventare tutto per far sbocciare un mondo un po’
più umano ora tocca a voi giovani umanizzare l’uomo.
Anche
su Italia
che cambia e Faro di Roma
Bibliografia essenziale:
·
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Resistenza e nonviolenza creativa,
Mimesis Edizioni.
·
Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, Memoria e futuro, Mimesis
Edizioni. Con scritti e partecipazione di Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Alex
Zanotelli, Giorgio Cremaschi, Maurizio Acerbo, Paolo Ferrero e altr*
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