Ancora sul G7 e sul sistema di guerra
Una lettera collettiva del pacifismo contro i potenti del mondo e contro chi vuole 'dialogare' con il sistema di guerra
di Laura
Tussi
Lettera
al C7 da parte di importanti Pacifisti
https://www.peacelink.it/zanotelli/a/50096.html
L'organismo
pseudo dialogico e non costruttivo del C7 che incontra l'economia di guerra e il
sistema bellicista del vertice G7
Al fine di impostare un 'dialogo' non certo costruttivo, ma sedicente
tale, con il G7 è stato organizzato un organismo di "rappresentanza della
società civile globale", denominato C7. In contrasto, vari rappresentanti
del mondo del pacifismo e del movimento ecologista e ecopacifista hanno scritto
una lettera collettiva dove sono ampliamenti criticati e contestati i metodi
poco trasparenti o meglio per nulla limpidi con cui si è mosso questo organismo
in confronto con il G7, ossia il C7, che propone i contenuti della
"proposta costruttiva" al G7 fondato su una macabra e terrificante
economia di guerra.
La necessità di un fronte ampio
pacifista e anche nonviolento in opposizione alla propaganda guerresca e alla
mentalità militarista
Tramite un
dialogo e un confronto politico e dialettico autentico e inclusivo tra varie
parti e partiti che sono in modo vero e autentico contro la guerra e contro
l'invio di armi nei paesi belligeranti è necessario fare emergere e valorizzare
la fondamentale ricchezza e creatività del dialogo per la pace. Una
conversazione aperta a più attori sociali della cittadinanza attiva e civile
per sviluppare vari contenuti di idee contro i conflitti armati e in contrasto
con tutte le guerre in atto imposte dalle superpotenze e dalla Nato e dagli
Stati Uniti. Un movimento pacifista unitario e anche, perché no, partitico e di
ampio raggio e vasta intesa di vedute che abbia le sue fondamenta nella società
civile pacifista e solidale.
Una lettera collettiva dei nomi più
celebri del pacifismo contro il costrutto 'diabolico' del vertice G7
La lettera
collettiva del movimento pacifista e ecopacifista si dichiara contraria ai
metodi del C7 e con preoccupazione e
rammarico, si rivolge al coordinamento di associazioni C7, che ha il proposito poco trasparente di
rappresentare la società civile e tutta la cittadinanza attiva per la pace al
G7. Nella lettera di contrasto ai potenti del mondo e a chi è in dialogo con
loro, il movimento pacifista e i suoi più fulgidi esponenti dichiarano e
sostengono che questo coordinamento C7, che si confronta con il G7, non risulta
affatto rappresentativo dell'impegno contro la guerra e non si fa promotore
contestualmente delle idee e delle istanze ideali della società civile e della
cittadinanza attiva che si impegna e si sacrifica e si spende anche con la
tipica scarsità di mezzi e risorse per la pace e i diritti umani globali e
universali.
La necessità di non
delegittimare tutte le realtà della società civile a favore del bene e della
pace
I nostri veri pacifisti nella lettera dichiarano: "Riteniamo che la
sua pretesa di rappresentanza dell'intero panorama del movimento ecopacifista e
solidale di fronte al raduno delle grandi potenze mondiali rischi di produrre
una involontaria delegittimazione di quelle realtà che vogliono invece
criticare alla radice il G7 come centro del potere economico e militare
occidentale".
Il C7 omette il forte
contrasto del mondo pacifista contro l'invio di armi in Ucraina e in Israele
Infatti il
movimento degli autentici pacifisti risulta fortemente perplesso e attonito
rispetto e nei confronti delle dichiarazioni testuali elaborate da questo
coordinamento C7 e per l'impostazione e la struttura marginale e superficiale
con cui vengono trattate le tematiche del contrasto alla guerra e
dell'attivismo per il disarmo, "omettendo il forte dissenso dei pacifisti
contro l’invio di armi in Israele e Ucraina".
Una lettera collettiva dei pacifisti, trasparente,
onesta e limpida contro i fautori delle guerre
Questo
confronto con le potenze del G7 è stato privo di un processo partecipativo
aperto e trasparente e chiarificatore rispetto ai temi della pace in tutti i
suoi risvolti e nella sua complessità e assolutamente non rispecchia la
molteplicità di voci e le diverse istanze che compongono la società civile e la
partecipazione popolare dal basso di matrice pacifista.
"Il documento del C7 è volutamente non conflittuale con il G7 e infatti auspica un
'dialogo costruttivo'" sostengono i promotori della lettera collettiva.
Per evitare illusioni
distorte della realtà imposte dai fautori della guerra
Attendersi
che, consegnando un documento "costruttivo", i G7 promuovano la pace
e il disarmo è una autentica illusione distorta e non attendibile e di scarsa
fiducia e sicurezza, una autentica discrasia di impostazione di pensiero e di
intelletto. Queste potenze possono fomentare una situazione in cui tutta
l'umanità nel suo complesso si troverà sul crinale del baratro militare e
dell'escalation nucleare della terza guerra mondiale.
Una lettera per dare voce e coraggio alla sincera
volontà pacifista che parte dal popolo e dagli 'artigiani della pace'
Con questa
lettera collettiva del pacifismo si vuole dare voce e coraggio e intensità alla
sentita e sincera volontà popolare che vuole contestare radicalmente e
risolutivamente e in modalità nonviolenta le politiche di riarmo e
guerrafondaie che impongono in modo antidemocratico le guerre tramite il
pensiero neoliberista che oggi incarna la volontà del suprematismo di matrice
fascista e del fascismo tout court, dell'odio, della xenofobia, della violenza
e sostanzialmente di un futuro irrimediabilmente prossimo di guerra, di
massacri, stragi, terrorismo.
Una lettera
collettiva per contrastare il clima di odio e violenza che ci vuole portare
all'escalation nucleare
Con questa
lettera collettiva dai contenuti dialetticamente pacifisti si vuole contestare
in modo convinto e vero una escalation scellerata che spingerà l’umanità verso
l’ultima guerra mondiale: la guerra nucleare che secondo il “Bulletin of Atomic
Scientists” non è mai stata così vicina e prossima nella storia del genere
umano, nemmeno negli anni della guerra fredda.
Il
G7 è un sistema retrivo e reazionario e non può sussistere un 'dialogo
costruttivo' con questa realtà verticistica
E' assurdo confidare
in un “dialogo costruttivo” con il G7 che è precisamente e senza mezzi termini
un sistema reazionario e retrivo che vuole depistare e distogliere e dislocare
l'attenzione e la concentrazione della società civile dalla pericolosa deriva
militarista e bellicista e guerrafondaia di estremo riarmo, con un piano
spaventoso militarista verso la rincorsa agli armamenti anche nucleari di cui
si fa promotore il G7, a cui va pertanto tolto ogni affidamento e affidabilità
di azione e di sostegno.
"Il G7 è la controparte, pericolosa e foriera di guerra ancora
peggiore, non il partner con cui dialogare. Il G7 è sostanzialmente la Nato
allargata fino al Giappone in funzione anti-Cina".
L'organizzazione del C7 che vuole
dialogare con il G7 non può e non deve rappresentare l'intera società civile
Inoltre è da
respingere la posizione per cui un gruppo di associazioni possa avere la facoltà
di rappresentare l'intera società civile. Riteniamo che la ricerca di un
dialogo velleitario con il G7 possa mettere in ombra e persino in cattiva luce
i movimenti pacifisti e nonviolenti di base che si impegnano nell'attivismo per
la pace e a favore della giustizia sociale, a cui guardano tanti giovani per
trovare risposte alla loro rabbia e al loro sentito e chiaro dissenso e volontà
di ribellione allo status quo.
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