L'insostenibile pesantezza del PNRR?

La battaglia sull’ultima spending review tra Enti locali e ministeri è finita prima ancora di iniziare. Restano insoluti i problemi di organico e di bilancio per molti Enti locali, problemi strutturali derivanti dai 10 anni di blocco delle assunzioni e della contrattazione decentrata, dai tagli decisi dai Governi che hanno fatto mancare innumerevoli risorse economiche.

Siamo abituati ai Comuni che prima di ogni manovra finanziaria presentano richieste e revisioni di spesa al Governo di turno salvo poi scendere a patti portando a casa qualche risultato. Fatto sta che la prossima manovra di Bilancio dovrà fare i conti con innumrevoli problemi tra i quali il finanziamento del cuneo fiscale, delle riduzioni Irpef e al contempo assicurare risorse ai Comuni, soprattitto per i progetti PNRR, considerando che torneranno in vigore le misure previste dal Patto di stabilità.

Far quadrare i conti diventa una priorità assoluta ricordando che i tagli al cuneo fiscale sono uno strumento di pace sociale utile anche in chiave di consenso e sicuramente meno dispendioso di rinnovi contrattuali adeguati al reale costo della vita.

I Comuni devono fare i conti con la crescita delle spese correnti per la inflazione, con i rinnovi contrattuali rinviati da due anni, con le assunzioni per sostituire il personale in pensione e con la mancata corresponsione di alcune risorse promesse ma ormai incompatibili con i vincoli imposti alla finanza pubblica. 

Non è dato sapere cosa voglia dire potenziare la riscossione se non indirizzare sempre più personale agli uffici incaricati delle tasse locali, o il rilancio delle gestioni associate che lasciano intravedere nuovi processi di privatizzazione fino al miglioramento della gestione del patrimonio pubblico che determinerà nuove alienazioni e utilizzo di immobili per fare profitti.

La spesa corrente preoccupa la Corte dei Conti perchè in due anni è cresciuta di oltre l'8 per cento proprio a causa della inflazione e del rincaro generalizzato delle materie prime e dei prodotti energetici.

In nome della tenuta dei conti sono invece scomparse le promesse perequative per il personale degli Enti locali che continua a perdere migliaia di dipendenti e registra lo stipendio più basso di tutta la PA

Se gli enti locali vivono dei loro bilanci non resta loro che accrescere le tasse locali visto che il Governo vuole ridurre quelle nazionali 

E' come il gioco delle tre carte, alla fine a rimetterci sono sempre e solo lavoratori, lavoratrici e cittadini, a guadagnarci saranno i processi di privatizzazione che ormai si intravedono all'orizzonte

 

Commenti