La doppia morale occidentale
Giorgio Cremaschi: “Su Gaza l’Occidente usa un doppio standard. Fanno finta di voler fermare la guerra ma lasciano mano libera a Israele”
di Laura Tussi
“Stanno facendo tutti finta”. Sono
queste le inequivocabili parole con cui esordisce Giorgio Cremaschi, attivista
politico (esponente di Potere al popolo) e sindacalista di lunga data, nella
nostra intervista su ciò che sta avvenendo a Gaza e sulle conseguenze che
questa tragica congiuntura ha sullo scacchiere geopolitico internazionale. Al
momento a tenere banco è la notizia della tregua accettata da Hamas e
respinta da Netanyahu, che dice che è un sabotaggio.
Il sindacalista Cremaschi parla della
situazione a Gaza, del grande movimento che sta animando moltissime università
in giro per il mondo, dell’Italia, degli Stati Uniti e del blocco occidentale,
insieme a tutte le sue contraddizioni. Prima fra tutte quella del “doppio
standard”, che si rifà al classico concetto del “due pesi e due misure” e viene
applicato anche nella politica interna.
Giorgio Cremaschi tu
sei sempre attivo e attento e protesti e denunci nelle piazze e con video e
scritti contro i misfatti e le crudeltà che avvengono nel mondo.
Puoi
descriverci oggi la situazione nello scacchiere geopolitico internazionale
rispetto al genocidio in atto a Gaza?
Israele sta bombardando Rafah e ha chiuso i valichi e impedisce gli aiuti
umanitari. Ha già ucciso 35.000 persone di cui 15.000 bambini, ma si prepara ad
ammazzarne molti, molti di più. Israele dice e intima alla popolazione civile di
spostarsi dalle tende. Chissà dove? Dove non bombarda, ma bombarda dappertutto.
Il portavoce dell’esercito israeliano ha appena dichiarato che la guerra durerà
un anno e le autorità occidentali e le stesse Nazioni Unite fanno finta e
dicono che Israele non deve attaccare Rafah, ma lo sta facendo. Dicono che
Israele non deve provocare una crisi umanitaria, ma è già in atto la crisi
umanitaria. Dicono che Israele non deve colpire i civili, ma lo fa ogni minuto.
Ecco, stanno facendo finta.
E nel nostro Paese che
succede?
Il presidente della Repubblica Mattarella dice che l’ONU ha dichiarato:
”Israele non deve esagerare, attaccando ora”. Però è tutto colpa del 7 ottobre.
Senza dimenticare la sponda americana, cruciale in questo scenario
Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, chiamato nell’Università e
dagli studenti americani giustamente “genocide Joe”, ha dichiarato che è tutta
colpa del 7 ottobre e comunque sta con Israele nel bene e nel male. Nel male
soprattutto. In questo senso ritengo che i paesi occidentali facciano finta di
volere la pace in Medio Oriente, in realtà lasciano piena libertà a Israele di
compiere stragi a Gaza, insediarsi attraverso coloni armati sui territori
occupati, a cominciare dalla Cisgiordania.
Quindi il blocco
occidentale che posizione ha su Gaza?
Tutte le autorità occidentali e le stesse Nazioni Unite – che evidentemente,
dopo tutte le minacce israeliane, sono diventati dei cagnolini ringhiosi in
realtà fedeli a Israele – stanno accettando che il genocidio sia in corso. Il
presidente egiziano Al Sisi è un fantoccio che sta facendo semplicemente
invadere il suo territorio agli israeliani perché uccidano i palestinesi.
Dunque torniamo al
concetto di “finzione” con cui hai aperto la nostra conversazione
Stanno tutti facendo finta di fare qualcosa, mentre sono tutti complici del
genocidio in corso a Gaza e allora la sola cosa da fare è quella che stanno
facendo nelle università in tutto il mondo. Gli studenti delle università
americane e di quelle francesi e ora anche nelle università italiane vanno in
questa direzione: metterci in campo noi con i nostri corpi, con la nostra
rabbia. Solo questo sostiene davvero i palestinesi. Tutto il resto è una
finzione. Una infame finzione del potere che copre il genocidio. Nelle piazze e
nelle strade con la Palestina.
Gli studenti stanno
diventando protagonisti. Cosa pensi di questo movimento?
Duemila studenti sono stati arrestati in poche ore negli Stati Uniti e
proiettili di gomma sono stati sparati contro i manifestanti; la polizia è in
tenuta militare e antisommossa che minaccia anche a voce e i professori che
solidarizzano con gli studenti sono trascinati via conviolenza.
Immaginatevi se questo fosse avvenuto in uno dei paesi nemici dell’Occidente,
in Russia o in altri contesti. Ci sarebbero i telegiornali a reti unificate per
condannare questa violenza reazionaria e questo autoritarismo fascista e ci
sarebbero i politici che esprimono tutte le condanne. L’Unione Europea
minaccerebbe la terza guerra mondiale e saremmo tutti di fronte a questo doppio
standard.
Cosa intendi per
“doppio standard’?
Il doppio standard che l’Occidente usa su tutto, contro gli altri paesi. In
queste ore sappiamo che Netanyahu rischia il mandato di cattura da parte della
corte penale internazionale, quella che ha già condannato Putin. Però sappiamo
anche che negli Stati Uniti il presidente del gruppo dei parlamentari dei
democratici e il presidente del gruppo parlamentare dei repubblicani – cioè
centrodestra e centrosinistra – sono intervenuti direttamente sulla corte
penale internazionale.
L’Occidente si è squalificato nel resto del mondo usando questo metro per cui
noi siamo buoni e tutti gli altri sono i cattivi.
Ma perché non
arrestano i responsabili?
Lo stesso governo britannico e anche altri governi occidentali, fra cui quello
di Macron, proclamano che non si possono arrestare i governanti israeliani
perché hanno ucciso 35.000 persone, di cui 15.000 bambini, e riducono alla fame
tutta la popolazione di Gaza per sterminarla e per fare la pulizia etnica. No.
Per il genocidio non si può arrestare.
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