Ma le aggressioni al personale sanitario non siano la scusa per cancellare la Legge Basaglia
La legge Basaglia è sotto assedio, prova ne siano due provvedimenti attualmente in esame nella Commissione Affari sociali del Senato che mirano essenzialmente a disarticolare l'impianto della Legge 180.
Le aggressioni al personale sanitario, soprattutto nei pronti soccorsi al collasso per mancanza di personale, non possono essere motivo per portare un attacco complessivo alla Legge Basaglia, sarebbe non solo un errore ma anche un crimine almeno dal nostro punto di vista.
La tutela del personale sanitario è prioritaria ma per operare in sicurezza bisogna avere organici e strumenti di lavoro adeguati, tra intra moenia, mancate assunzioni e privatizzazioni ormai il Servizio Sanitario nazionale è ridotto al collasso.
L'idea della destra è quella di concepire il servizio psichiatrico alla mera difesa di operatori, familiari e pazienti, prevalgono ancora una volta le logiche securitarie e di ordine pubblico. Si perde di vista insomma il paziente e le sue problematiche specifiche.
La Legge Basaglia prevedeva investimenti e interventi che nel corso degli anni si sono perse per strada, la logica dominante ormai è quella securitaria che riguarda ormai ogni sfera della società, dal carcere alle problematiche sociali affrontate come prolema di ordine pubblico.
E' tempo di riprendere la discussione sui bisogni di cura e sui percorsi di integrazione sociale, farlo al di fuori di logiche vecchie e improduttive che alla fine criminalizzano il malato psichiatrico. Non basta difendere la Legge Basaglia, serve invece attuarla pienamente con investimenti adeguati e logiche ben diverse da quelle securitarie
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