Un presidio per contrastare la base Nato Solbiate Olona: i perché e i retroscena
Un
presidio per contrastare la base Nato Solbiate Olona: i perché e i retroscena
di Laura Tussi
Le
realtà ecopacifiste si oppongono con il presidio davanti alla base NATO di
Solbiate Olona per demolire il mito della forza e della militarizzazione e
della deterrenza nucleare, della base dell'Alleanza Atlantica che vuole
abbattere i Russi e le forze terroristiche, secondo la perversa logica NATO
Come apprendiamo
dall’Agenzia Ansa, l’Italia, con il suo Comando NATO di Rapida Operatività
(Nrdc-Ita) e multinazionale con sede operativa a Solbiate Olona (VA), è il
quartier generale della nuova forza di reazione della NATO. Il nuovo assetto
operativo vedrà crescere il numero di soldati, che arriveranno a 300 mila
unità, oltre a mezzi e tecnologie. Come si evince dallo studio dell'Osservatorio
contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Varese.
L’Italia
accresce ulteriormente il proprio impegno in campo bellico, diventando la sede
della nuova forza di reazione rapida dell’Alleanza Atlantica in contrasto con i
nostri alti ideali di pace e solidarietà e accoglienza
L’inaugurazione del nuovo
strumento NATO si è svolta lunedì primo luglio 2024 nella base di Solbiate
Olona, in provincia di Varese, dove hanno sede le forze NATO italiane a
dispiegamento rapido. Sarà proprio questa la sede provvisoria della NATO, fino
a che non verranno realizzate strutture permanenti specificamente dedicate ad
essa.
La
Nato si è già riunita nei summit di Madrid, Vilnius e Washington dove ha anche
approntato l'installazione degli euromissili ipersonici in Germania entro il
2026. Altro passo verso l'escalation militare e la conflagrazione nucleare e il
conseguente annientamento della vita sulla terra
Lo scopo della nuova
Forza NATO, la cui creazione è stata annunciata al termine del summit di
Vilnius del 2023, è quella di "produrre effetti con un preavviso più breve
di quanto sia stato possibile in precedenza", aumentando così la capacità operativa
dell’Alleanza.
Per
protestare tutto il nostro dissenso di ecopacifisti in contrasto al sistema di
guerra criminogeno della NATO, si è svolta domenica 28 Luglio una
manifestazione con presidio davanti alla base NATO Solbiate Olona
Quartier generale Nato:
Solbiate Olona dice no. Un presidio innanzi alla base Nato di Solbiate
Olona, domenica 28 luglio 2024 dalle 15 alle 17, è la risposta della
popolazione locale alla scelta di collocare nella base stessa il quartier
generale della nuova forza di reazione della Nato: l'Arf (Allied Reaction
Force). Oltre alla questione etica relativa alla militarizzazione del
territorio, infatti, emerge la preoccupazione per l'incolumità della
popolazione, in vista di un'escalation bellica che negli ultimi anni sembra
essere ricercata con sempre maggiore insistenza. "Dal nostro punto di
vista la Nato non è un’alleanza di difesa, ma aggressiva.", specifica il
manifestante Elio Pagani, presidente di “Abbasso la Guerra OdV
Venegono”: "Noi siamo per il suo scioglimento". Il numero dei
presenti è andato aumentando nelle ore seguenti, stabilizzandosi su un totale
di circa cinquanta persone e poi aumentando fino a oltre un centinaio tra i
membri di associazioni come “Assemblea Popolare di Busto Arsizio” e “Osservatorio
Contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università Varese”. Non manca
chi è venuto da più lontano, come Beppe Corioni, arrivato da
Brescia in rappresentanza del “Centro Sociale 28 Maggio Rovato” e “Donne e
Uomini Contro la Guerra Brescia”. E altre realtà.
Questa
è la logica perversa delle nuove forze NATO dispiegate a Solbiate Olona un
paese della provincia di Varese in Lombardia
Il fine esplicito della
nuova Forza multinazionale è quello di concentrarsi sul contrasto alle 'principali
minacce' contemporanee, poste "dalla Russia e dai principali gruppi
terroristici", secondo quanto sostengono i generali e i comandanti in capo
delle forze NATO, permettendo di "rafforzare la deterrenza in pace o in
crisi" e di "creare un dilemma strategico per gli avversari".
La
nuova Alleanza mette diabolicamente in campo un assetto militare multiforze che
oltre a essere dannoso, è criminale nei confronti di tutti noi cittadini non
solo delle vicinanze, ma dell'intero assetto terrestre e villaggio globale
L’Alleanza permette, in
caso di necessità, di coordinare una risposta multiforze da parte di altri
componenti dell’Alleanza in tempi estremamente rapidi, mettendole a
disposizione del Comandante supremo delle forze NATO, massima autorità
dell’Alleanza. Le missioni che questa unità può svolgere sono
molteplici e vanno dalla "riserva strategica dispiegabile in caso di
crisi" alla "dissuasione dell’escalation verticale o orizzontale",
passando per la "risposta a crisi legate a situazioni emergenti".
Tutti
mezzi e misure di attacco e di offensiva che noi ecopacifisti non possiamo
tollerare e ammettere e permettere
Si è svolta lunedì 1
luglio 2024, alla base Nato di Solbiate Olona, sede operativa di Nrdc-Ita, la
cerimonia che ha sancito l’assunzione per i prossimi tre anni del ruolo di
guida dell’Arf per il Comando Nato di Solbiate Olona, comandato dal generale di
corpo d’armata. Il passaggio di consegne è avvenuto alla presenza della massima
autorità militare dell'Alleanza in Europa e del Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito, il generale di corpo d’armata.
Come
ecopacifisti non ammettiamo il dispiegamento di forze militari per la
costituzione di un nuovo Quartier generale. Sono manovre criminali
inammissibili in un paese come l'Italia la cui Costituzione "ripudia la
guerra"
Secondo i poteri forti e
i comandanti in capo e i generali NATO, questo nuovo ruolo rafforzerà anche le
relazioni già stabilite dal Comando NATO di Solbiate Olona, consentendogli di
collaborare con nuovi partner e alleati militari per condividere competenze ed
esperienze, dimostrando nel contempo i migliori principi di coesione e
legittimità. Secondo la logica perversa del potere.
Il nuovo assetto operativo militare vedrà
crescere il numero di soldati, che arriveranno a 300 mila unità, oltre a mezzi
e tecnologie, ordine che la NATO ha imposto a seguito dell'intervento della
Russia in Ucraina
Tra i partecipanti all'inaugurazione gli studenti dell’Istituto Falcone,
noto per promuovere attività di PCTO (alternanza scuola lavoro) presso la base
NATO, e sempre in prima fila quando si tratta di aprire le porte ai militari o
di garantire la presenza degli alunni alla base NATO.
Il mondo della scuola e dell'infanzia viene
sempre più coinvolto in queste disposizioni militari e esercitazioni
guerresche, quando i bambini soprattutto hanno diritto alla pace e alla
felicità nel nostro Paese e in tutto il mondo
In questa occasione sono stati coinvolti anche i bambini delle scuole
materne, come la Scuola
Materna paritaria di Fagnano Olona, dove “gli scoiattoli” sono stati
accompagnati alla Base NATO di Solbiate Olona, e i bambini «hanno
potuto esplorare i luoghi in cui i militari si addestrano e lavorano; hanno
conosciuto i mezzi militari usati nelle missioni, le fasi di una missione
seguendo con curiosità e attenzione», come si leggeva sulla loro pagina fb
in un post rimosso dopo le rimostranze ricevute. Inoltre pochi giorni
prima, sempre con un post pubblicato sulla loro pagina fb, comunicano che
poiché «Il mondo militare affascina da sempre i bambini. Abbiamo trasformato
la nostra scuola in una base per l’addestramento militare, la battaglia in
trincea e un ospedale da campo con le migliori infermiere».
Quanto avviene non è casuale ma sostenuto da protocolli d’intesa firmati
da rappresentanti dell’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, gli Uffici
Scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole.
Le scuole si trasformano sempre di più in
caserme e le caserme entrano sempre di più nelle nostre scuole
Dobbiamo cercare di fermare questo processo di militarizzazione,
iniziato almeno una ventina di anni fa non solo nella provincia di Varese ma in
tutta Italia, deriva ignorata da gran parte delle persone e spesso anche dagli
stessi docenti.
Approfondimenti su FARO
DI ROMA, Quotidiano online
e su TRANSFORM
- Organo Sinistra Europea
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