Due storie di ordinario sfruttamento

Il mio nome è Joseph, ho 47 anni, "sono un operaio dell’agricoltura, immigrato da 10 anni per fame e dall'arrivo in Italia vittima di sfruttamento”.

Ho lavorato nei campi del Meridione e del centro Italia quasi sempre al nero, quando ho avuto un regolare contratto ho regolarizzato la mia posizione
 
In Polonia facevo il contadino, ho esperienza nel settore agricolo e nell'allevamento, non avevo soldi a sufficienza per mantenere una famiglia numerosa (ndr 3 figli e un padre anziano) per questo sono migrato in Italia dove vivevano. dei cugini.
 
Mi sveglio la mattina alle 4, lavoro dalle 530 fino al tardo pomeriggio, la paga è sempre la stessa, 50 euro al giorno per non meno di 11 ore al giorno. Una pausa pranzo di 1 ora soprattutto in estate quando le temperature sono insostenibili per chi lavora nei campi, il pranzo costa 6 euro per un piatto di pasta e dell'acqua assicurata dal datore di lavoro. Mi rimangono 44 euro, 4 euro all'ora, qualche volta, specie quando le lavorazioni sono gravose, aggiungono 10 euro al giorno ma avverrà 20 volte l'anno quando va bene
 
20 euro vanno alla famiglia, io lavoro dal lunedi' al sabato (mezza giornata) e devo pagare 300 euro di affitto per una stanza che divido con un amico.
 
Non ho caporali ma se provo a contrattare la retribuzione trovo sempre un muro invalicabile," se non ti sta bene quella è la porta"
 
Amir viene invece dall'Afganistan, ha meno di 30 anni e un figlio piccolo che non vede dalla nascita, ha impiegato due anni per arrivare in Italia, ha conosciuto il carcere in Grecia per immigrazione clandestina. E' laureato in economia, parla correttamente inglese e russo ma non gli resta che accettare i lavori offerti dal mercato
 
Pony express, magazziniere, uomo di fatica e alla occorrenza operaio agricolo per raccogliere pomodori, verdure, frutta con una paga inferiore a 5 euro all'ora senza contributi .
 
Amir vive in una casa occupata da connazionali e rischia lo sfratto ogni giorno, le sue preoccupazioni sono quelle di un padre che accetta ogni occupazione per mantenere il figlio e la moglie.

Ho chiesto in giro, sono disposto anche a lavorare da mattina a sera ma vorrei almeno un contratto regolare per far venire la famiglia a vivere in Italia. Sono caduto di bicicletta e con due costole incrinate per 3 settimane non ho lavorato senza percepire un euro.
 
Sono due storie come tante altre, sono storie di ordinario sfruttamento.
 

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