Le divisioni all'interno di Left riguardano anche noi

 Si apre davanti a noi una autostrada o una voragine?

LEFT  va in frantumi sulla Nato e sul conflitto in Ucraina

 

Da poco nel gruppo della sinistra (Left) al Parlamento Europeo è entrato anche il Movimento 5 Stelle e già si annunciano scissioni al suo interno.
 I risultati, rispetto alla precedente tornata elettorale, sono stati apparentemente positivi con l'aumento di 9 parlamentari eletti (dai 37 della volta precedente a 46), tenuto conto che le organizzazioni più rappresentative, almeno fino a Giugno, come Syrza (in Grecia,e Linke (in Germania)  e Podemos (in Spagna) hanno subito un drastico ridimensionamento di consensi compensato in parte dai buoni risultati di Avs in Italia (spaccata  comunque al suo interno con gli eletti confluiti in due gruppi ossia verdi e sinistra) , di France insoumise e del Partito del lavoro in Belgio.
 
Ma all'indomani delle elezioni sono arrivate due lettere da parte  del Bloco de Esquerda  e dell' Alleanza di sinistra finlandese che annunciavano l'uscita dal Gruppo al Parlamento europeo.
 
 Ma quali sono i motivi di attrito e di divisione?
 
Ovviamente la posizione sulla guerra in Ucraina e sulla Nato, in Finlandia   la sinistra ha votato per l'adesione alla Nato  e  per il sostegno all'Ucraina, posizioni sulle quali concorda gran parte di France Insoumise 
 
La posizione assunta alla vigilia del voto europeo dalla lista Santoro non era quindi solo frutto del classico opportunismo di vecchi camaleonti (contro la guerra ma non contro chi il conflitto l'alimenta come la Nato ) tanto da ritenere immaturi i tempi per una uscita dalla Alleanza Atlantica, dietro c'era un dibattito europeo che vede significative parti della sinistra europea, comunista e non, su posizioni assai arrendevoli rispetto agli Usa e al conflitto.
Senza entrare nei dettagli possiamo tuttavia trarre alcuni elementi di analisi utili anche in casa nostra
  • il radicamento elettorale e sociale può avvenire per avere assunto posizioni avanzate in ambito nazionale su battaglie importanti, e vitali, come quelle del lavoro, della giustizia sociale, economica e climatica, per avere contrastato le politiche dei governi neo liberisti (il caso della Francia
  • alla lunga assumere posizioni "ragionevoli" incline al compromesso con gli interessi moderati del centro sinistra non aiuta a conservare consensi, prova ne sia la debacle di Rifondazione prima e della Lista Santoro e la progressiva erosione dei consensi di Syrza in Grecia o di Podemos in Spagna
  • anche le posizioni internazionaliste di alcuni partiti comunisti tradizionali, vedi il Portogallo, non raccolgono consensi ma li vanno perdendo nel corso del tempo
  • La marea montante delle destre, anche estreme, raccoglie i consensi elettorali popolari al contrario di quanto accade per le organizzazioni comuniste e spiccatamente di sinistra che invece raggiungono percentuali elettorali irrisorie
  • assumere posizioni nazionali radicali e conflittuali conservando al contempo visioni e pratiche antimperialiste riconosciute dall'elettorato è sempre più una ardua scommessa, prova ne siano i risultati riportati da alcuni partiti e raggruppamenti nei singoli paesi europei.

La scissione all'orizzonte viene poi minimizzata da Rifondazione Comunista , ormai entità astratta, alla quale preme solo mantenere qualche aggancio nella vana speranza di avere voce in capitolo, per conquistare qualche consigliere comunale e un domani in Parlamento, lo dimostra il sostegno alla lista Santoro, la frenesia nel saltare sul carro degli oppositori alla Autonomia differenziata assumendo posizioni di equidistanza nella guerra in Ucraina (la famosa posizione nè con la Nato nè con Putin)

Un quadro assai preoccupante che induce anche a rivedere le nostre posizioni, le nostre stesse pratiche politiche  e sociali.

Fatto sta che all'ombra del Parlamento europeo una sinistra incapace di assumere posizioni chiare rispetto ai Patti di stabilità imposti ai singoli paesi dalla Ue, sul ruolo della Nato e sui processi di militarizzazione dei territori, non porta consensi elettorali e riconoscimenti sociali.

E non basta neppure assumere posizioni internazionaliste o di parziale radicalità all'ombra dei sindacati ufficiali per acquisire riconoscimenti delle classi subalterne che invece scelgono la destra

Qualche riflessione si rende necessaria e indispensabile per navigare in questo mare periglioso con una cartina e una bussola aggiornata

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