Arrestato il professore che aveva criticato la leadership di Xi Jinping
Arrestato il professore che aveva criticato la
leadership di Xi Jinping
- Simone Pieranni, 07.07.2020
Cina. Xu Zhangrun aveva scritto un saggio dal titolo «Allarme virale, quando la rabbia supera la
paura»
Il giurista cinese Xu Zhangrun è stato prelevato da casa sua ieri, dove era già ai domiciliari e senza
possibilità di collegarsi a internet, a seguito di un breve saggio molto critico nei confronti della
leadership cinese nella gestione dellemergenza coronavirus.
Si tratta dellennesimo arresto di un intellettuale (cui vanno aggiunti attivisti e lavoratori) voluto da
Xi Jinping e va a colpire un eminente studioso della Tsinghua University, una delle più prestigiose
del paese, quella dove si forma la classe dirigente che guida la Cina. Secondo amici del professore,
Xu sarebbe stato prelevato dalla polizia insieme a computer e altro materiale trovato in casa; stando
alle prime parziali informazioni Xu sarebbe accusato di reati collegati a un presunto giro di
prostituzione.
UNA SCUSA, come tante volte è capitato di vedere in Cina, per zittire una voce critica la cui
posizione, però, aveva portato a una notevole diffusione dei suoi scritti. Prima del saggio sul Covid,
infatti, Xu aveva scritto un articolo nel quale aveva attaccato lo strapotere di Xi Jinping e la sua
volontà a smantellare quel sistema di guida collegiale del partito che lasciava, quanto meno, spazio
anche ad altre posizioni allinterno del Pcc.
LA DECISIONE DI XI di rompere con il passato e rimuovere il limite del doppio mandato per il
ruolo di presidente della repubblica e di segretario del partito ne è un esempio. Larticolo relativo al
coronavirus, come altri precedenti, era stato tradotto in inglese e reso disponibile su Chinafile,
grazie al lavoro del sinologo Geremie R. Barné.
Nellintervento, dal titolo «Allarme virale, quando la rabbia supera la paura», Xu scriveva che
«Questo focolaio virale, che è stato esacerbato dal comportamento dei detentori del potere e
trasformato in una calamità nazionale, è forse più pericoloso della stessa guerra totale. Tutto è
coinvolto nella lotta: il tessuto etico della nazione, la sua politica, la nostra società, nonché
leconomia. Lasciatemelo dire ancora: la situazione è ancora più pericolosa della guerra totale,
perché sta lasciando la nazione aperta a una sorta di devastazione che persino gli invasori stranieri
non sono riusciti a effettuare in passato. Gli antichi lo dicevano bene: Solo i ladri nutriti in casa
possono davvero spogliare una patria. Sebbene gli americani stiano probabilmente cercando di
minare la nostra economia, Xi Jinping li sta battendo qui a casa!».
CRITICHE che si ritrovano anche nei diari di Fang Fang, scrittrice di Wuhan divenuta ormai celebre
in tutto il mondo ma ormai etichettata in patria come una sorta di «traditrice» della Cina. Nel
«Sogno cinese» di Xi non cè spazio per questo genere di critiche, tanto più in un momento nel quale
il controllo ideologico su scuole e università è concepito dalla leadership come un ambito di battaglia
politica senza nessuno sconto.
In precedenza Xu aveva criticato Xi proprio per la sua opera di accentramento di cariche e di
silenziamento di ogni voce critica, specie se confrontato con il periodo precedente, ovvero la decade
dal 2002 al 2012, durante la quale ci furono operazioni imponenti di arresti nei confronti di
dissidenti, ma furono permesse critiche o suggerimenti provenienti dagli ambienti accademici.
Nei giorni dellapprovazione e delle prime attuazioni della legge sulla sicurezza nazionale larresto di
Xu è anche un monito per chi volesse intraprendere rischiose critiche alla leadership del paese.
Come spesso accade in Cina questi arresti sono segnali dedicati a chi ancora non ha trovato il
coraggio di porsi pubblicamente contro Xi. Come dice un proverbio cinese, Xi ha ammazzato il pollo
per spaventare le scimmie.
© 2020 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE
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