Solidarietà e Sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori del CUP

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Solidarietà e Sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori del CUP

Durante l'emergenza eravamo eroi, adesso rischiamo il posto di lavoro ”
Dal 1° luglio, a seguito di una nuova gara d’appalto realizzata da Estar, per 108 lavoratrici e lavoratori del CUP di Massa-Carrara, si è aperto un futuro di incertezze: posto di lavoro, inquadramento, numero di ore lavorative, tipologia di contratto senza alcuna sicurezza, grazie all'ennesimo scandalo del sistema delle cooperative e al disastro della gestione degli appalti pubblici.

Questo è proprio un caso in cui il Consorzio Cns, vincendo la gara d'appalto ha scelto la Cooplat, per l’Area Nord Toscana nella gestione dei servizi del CUP. Alla beffa si aggiunge l’inganno visto che la Cooplat, una grande cooperativa nazionale che conta migliaia di dipendenti sul territorio, è in gravi condizioni economiche, visto che da mesi non paga stipendi e straordinari e non versa i contributi Inps ai lavoratori delle altre cooperative in gestione.

Dopo le mobilitazioni iniziali, per le quali è stato rimesso in discussione il passaggio alla Cooplat, gli incontri istituzionali non hanno prodotto alcun risultato. La rabbia degli utenti alla riapertura delle attività sanitarie del post Covid (persino con l’intervento delle forze dell’ordine), lavoratori e lavoratrici dopo una partecipata assemblea, sono entrati in sciopero permanente dal 9 luglio in attesa di risposte positive.

Questa storia dimostra ancora una volta come i lavoratori, se non tutelati e garantiti da veri contratti di lavoro a tempo indeterminato, ancorati al Ccnl, possono essere gettati in mezzo alla strada da un giorno all’altro. Il problema delle cooperative va affrontato all’interno di un quadro più generale relativo alla questione dei sistemi degli appalti e della privatizzazione, mettendo in discussione lo stesso meccanismo che li lega allo smantellamento dei servizi pubblici e alla continua precarizzazione del lavoro.

L’affidamento dei servizi pubblici alle cooperative oltre a essere incentivato dalle leggi, è legato a scelte economiche, come il minore costo del personale, ma anche a ragioni di maggiore flessibilità nella gestione dell’organizzazione del lavoro e soprattutto nella possibilità di dequalificare, ridurre o chiudere servizi e interventi con minori resistenze e difficoltà. A questi elementi di “razionalità” aziendalista da parte degli enti pubblici si aggiungono ragioni legate alle clientele e alla spartizione degli appalti tra aree politiche.

Il CUP é un servizio importante dove i cittadini si rivolgono per prenotare esami, visite, interventi etc.; la sua esternalizzazione produce effetti devastanti non solo per lavoratori e lavoratrici ma anche sulla qualità/quantità dei servizi affidati alle cooperative, creando condizioni da “guerra tra poveri”, perché utenza, cittadini, malati, vengono indotti a riversare il peso del loro disagio sui lavoratori, quando le responsabilità sono di chi, in nome del risparmio e del profitto, come la Regione, ha mercificato il sistema sanitario.

Bene hanno fatto i lavoratori e le lavoratrici del CUP a lottare e il loro esempio di unità, di organizzazione e di mobilitazione, contribuisce a resistere all'attacco alle condizioni di lavoro, di salute e di vita.

COORDINAMENTO LAVORATORI E LAVORATRICI AUTOCONVOCATI (C.L.A.) PER L’UNITA DELLA CLASSE
Massa, 13 luglio 2020

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