RSU Comune di Pisa: tavolo tecnico del 29 giugno 2020

TAVOLO TECNICO DEL 29 GIUGNO 2020 TRA RSU E COMUNE DI PISA

 

Su richiesta della RSU, il 29 giugno u.s. si è tenuto un tavolo tecnico in modalità videoconferenza con l’Amministrazione Comunale convocato con il seguente ordine del giorno:

 

  1. Indennità condizioni lavoro nei giorni di smart working;
  2. Straordinario in smart working;
  3. Buono pasto in smart working;
  4. Aggiornamento dei profili orari dell’Ente;
  5. Rinnovo del CQC autisti scuolabus.

 

Si tratta di argomenti oggetto di varie lettere inviate dalla RSU nelle ultime settimane mentre su altri argomenti non sono ancora pervenute risposte come la richiesta di discutere del regolamento degli incentivi e del tavolo tecnico sulla Polizia Locale (che sarà convocato una volta insediato il nuovo dirigente).

 

Il nuovo dirigente al personale ha aperto la discussione chiedendo di procedere per punti secondo l’ordine del giorno e di attenersi strettamente ai punti in questione ragione per cui non è stato possibile introdurre altri argomenti, ad esempio il buono pasto per i servizi pomeridiani \serali sui quali dovremo tornare  a breve trattandosi di una questione da troppo tempo insoluta.

 

1. Indennità condizioni lavoro nei giorni di smart working

 

La richiesta della RSU era quella di riconoscere ai lavoratori in smart working lo stesso salario accessorio rispetto a chi lavora in presenza soprattutto in forza dell’art. 20 comma 1 della legge 81/2017 che prevede parità di trattamento economico, ricordando che:

 

a)      nel decentrato 2018 la condizione lavoro è erogata, tra l’altro, a chi svolge specifiche prestazioni di lavoro che comportano l’utilizzo esclusivo del personal computer come attività assorbente la prestazione lavorativa giornaliera;

b)      il medico competente ha certificato che i lavoratori che rendono il servizio in modalità agile sono soggetti al rischio da videoterminale;

c)      la gran parte del personale amministrativo prende la condizione per quanto indicato al precedente punto 1 e pertanto non si capisce perché non possa essere comunque erogata visto che l’unica differenza tra svolgere la prestazione di lavoro in presenza piuttosto che in modalità agile è la sede di lavoro, a casa piuttosto che in ufficio;

d)      per gli altri dipendenti che prendono l'indennità condizione lavoro per le altre declinazioni del rischio, disagio e maneggio valori previste dal contratto decentrato, comunque lavorando in modalità smart rispettando la condizione prevista del precedente punto 1 e per tanto l’indennità può essere comunque riconosciuta loro;

e)      il regolamento sul telelavoro e lo smart working approvato da questo ente prevede tra l’altro parità di trattamento di salario accessorio;

 

L’Amministrazione ha accolto la richiesta con una totale apertura rispetto alla richieste della RSU.

 

Per l’erogazione dell’indennità condizione lavoro l’Ufficio Personale sta aspettando le risposte dei singoli dirigenti a cui è già stato richiesto di effettuare una ricognizione tra i dipendenti in lavoro agile per verificare la sussistenza delle condizioni legittimanti l'applicazione dell’istituto. L’Amministrazione prevede pertanto che gli arretrati, se i dirigenti risponderanno puntualmente, possano essere erogati già dalla busta di luglio, in caso contrario da quella di agosto.

 

2. Straordinario in smart working

 

La richiesta della RSU era quella di riconoscere ai lavoratori in smart working l’istituto dello straordinario consapevoli che lo stesso è “difficilmente compatibile” con il lavoro agile come recita la Circolare n. 2/2020 del Ministero della Funzione Pubblica.

 

In altre parole, sembra che in questo caso le prestazioni straordinarie siano quasi sempre da escludere. Tuttavia l’espressione “difficilmente compatibile”, anche se esplicita, lascia intendere che gli straordinari non siano vietati in modo assoluto ma  possano essere riconosciuti in via eccezionale a fronte di motivate necessità.

 

L’Amministrazione, visto il parere dell’ARAN, ricordando che di regola non è ammesso il lavoro straordinario, si riserva comunque di riconoscerlo quando risulti preventivamente autorizzato e solo nel quadro delle condizioni previste dall’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni:

 

  1. l'assolvimento dell'obbligo lavorativo nell'ambito di un tempo di lavoro predefinito, puntualmente rilevato e controllato;
  2. lo svolgimento delle prestazioni straordinarie nell'ambito di un tempo aggiuntivo, anch'esso puntualmente rilevato e controllato, con sistemi conformi a quanto prescrive la normativa in materia.

 

Consigliamo ai colleghi, visto la difficoltà oggettive imposte per il riconoscimento del compenso straordinario, di limitare al minimo l’istituto e solo quando si verifichino tutte le condizioni sopra riportate. Del resto spetta ai dirigenti la organizzazione del personale e se assegnano carichi di lavoro insostenibili dovranno loro o adoperarsi per il riconoscimento dello straordinario o rivedere i piani di lavoro

 

L’Amministrazione ci ha preventivamente informato che saranno riconosciuti gli straordinari fatti dai colleghi che hanno permesso il protrarsi, fino a tarda ora, delle riunioni del  Consiglio Comunale perché soddisfano tutte le condizioni richiamate dall’ARAN.

 

3. Buono pasto in smart working

 

La richiesta della RSU era quella di riconoscere ai lavoratori in smart working il buono pasto in quanto il lavoro in modalità smart si basa su un progetto che all’atto pratico, nel nostro Ente, non è mai stato realizzato continuando ad esigere dal personale prestazioni del tutto simili a quelle erogate in presenza, tanto che si richiede loro una autocertificazione in merito all’orario svolto e l’attività effettuata, anche in termini quantitativi, e con l’indicazione del totale delle ore rese giornalmente che deve essere pari a quelle che si rendono ordinariamente in presenza (6 ore per i giorni corti, 9 per quelli lunghi per un totale di 36 ore), in contrasto con la normativa dello smart working che prevede che non ci sia un vincolo orario ma il raggiungimento degli obiettivi prefissati nel progetto.

 

Per quanto sopra la RSU aveva richiesto la convocazione di un tavolo di confronto per l’erogazione del buono pasto per chi lavora in modalità agile, come previsto dalla circolare n. 2/2020 della Funzione Pubblica, alla luce di quanto più sopra detto e in considerazione che è possibile per questa amministrazione verificare, dalle autocertificazioni rese e pretese dai dipendenti, la sussistenza o meno al diritto del buono pasto secondo le disposizioni attualmente vigenti nel nostro ente.

 

Il Segretario Generale ha confermato di non voler concedere il tavolo di confronto per il buono pasto, ritenendo sufficiente il presente tavolo tecnico, e confermando che lo stesso non verrà erogato perché il lavoro agile non prevede vincoli orari e perché in ogni caso risulta impossibile per l’Ufficio Personale verificare ad una ad una le autocertificazioni prodotte dai dipendenti. Da parte nostra abbiamo dato mandato ai legali del sindacato di approfondire la questione.

 

La RSU ha controbattuto facendo notare all’Amministrazione che nella maggior parte dei casi non siamo in presenza di un vero smart working ma di telelavoro in quanto si continua tutt’oggi a pretendere dai lavoratori in modalità agile lo stesso orario che viene reso in presenza, con le stesse pause e con la richiesta di autocertificare settimanalmente, giorno per giorno, non solo l’attività ma anche l’orario di lavoro svolto e il totale delle ore rese giornalmente che devono essere comunque pari a quelle rese in presenza (36 ore settimanali) perché taluni dirigenti nei moduli predisposti per il resoconto hanno indicato per i giorni corti 6 ore e per i giorni lunghi 9 ore di lavoro.

 

A nulla sono valse le nostre controdeduzioni e le nostre insistenze di convocare comunque un ulteriore tavolo di confronto aperto anche alle OO.SS.

 

Per questo punto la RSU si riserva comunque di valutare la risposta dell’Amministrazione anche con il personale dipendente interessato sentiti anche i pareri legali.

 

4. Aggiornamento dei profili orari dell’Ente

 

La richiesta di aggiornare i profili orari arriva dal neo dirigente al personale perché è dal 1998 che non viene effettuato tale aggiornamento nel nostro Ente e in questo lunghissimo arco di tempo sono proliferati tantissimi orari, uno diverso dall’altro, che rendono ormai impossibile una gestione completamente automatizzata delle presenze se non attraverso il controllo manuale dei cartellini presenze e delle relative timbrature orarie e con i difetti che esso comporta: possibili errori e tempi di riscontro che nella migliore delle ipotesi superano abbondantemente il mese.

 

Al fine di smaterializzare i giustificativi e quindi di eliminare una volta per tutte il cartaceo che costringe, da una parte i dipendenti a perdere tempo di lavoro nella compilazione degli stessi, e dall’altra l’Ufficio Personale ad effettuare manualmente i dovuti riscontri, è necessario procedere ad individuare, direzione per direzione, gli orari prevalenti in modo da omogenizzare il più possibile gli stessi, nel rispetto ovviamente della flessibilità oraria contrattata, in modo da poter gestire in maniera automatizzata, attraverso l’ausilio di un nuovo software o l’aggiornamento dell’attuale, qualsiasi tipo di timbratura e quindi smaterializzare gli annosi giustificativi mensili. La questione era stata sollevata un anno fa dalla RSU critica verso l'obbligo imposto a noi tutti\e di presentare più' giustificativi secondo logiche assurde nei nostri tempi.

 

Farà ovviamente eccezione l’orario multiperiodale attualmente applicato al personale autista scuolabus.

 

La RSU, riservandosi di valutare in opportuno tavolo i nuovi profili orari che saranno proposti alla sua attenzione, ha ricordato al dirigente al personale alcune difficoltà che attualmente ci sono con gli orologi di rilevamento della presenza ed in particolare:

a)      la timbratura per l’uscita di servizio, diversa dalla trasferta fuori sede, codice 58 che attualmente non viene riconosciuto dall’orologio e che i dipendenti sono costretti a giustificare solo nel cartaceo mensile con i relativi problemi che potrebbero sorgere ad esempio in caso di infortunio. A tal proposito la RSU ha fatto notare che tanti dipendenti nemmeno conoscono questo codice e che nemmeno sanno che bisogna sempre timbrare l’uscita di servizio anche quando ci si sposta da un palazzo all’altro, e questo perché questo codice è stato introdotto con l’ultima circolare sulle trasferte, per cui chi non era interessato a missioni fuori sede, magari non avendo letto la circolare suddetta, non è a conoscenza di questa timbratura che comunque non viene rilevata dall’orologio se digitato preventivamente il codice. Il dirigente al personale ha riferito che provvederà ad effettuare una nuova comunicazione al personale per ricordare a tutti quanto meglio sopra specificato;

b)      la mancata attivazione del relativo codice per i 10 minuti giornalieri di pausa per il recupero psico-fisico prevista dal decentrato 2018 e mai attivato dall’Ufficio Personale per problemi tecnici connessi al software;

c)      occorrerà poi che tutti i codici giustificativi siano preventivamente attivati prima della messa in funzione del nuovo programma di rilevazione delle presenze.

 

Infine la RSU ha chiesto anche di poter rilevare direttamente dal cartellino la spettanza o meno del buono pasto, con l’introduzione di una apposita colonna, tipo quelle già presenti per l’indennità condizione lavoro e per il servizio esterno della Polizia Municipale, al fine di agevolare i colleghi nel calcolo e nella verifica dei buoni pasto erogati.

 

5. Rinnovo del CQC autisti scuolabus

 

La richiesta della RSU era quella di riconoscere ai lavoratori autisti addetti al trasporto scolastico la spesa personalmente sostenuta per il rinnovo della “Carta di Qualificazione del Conducente” (CQC) ovvero l’abilitazione di guida professionale necessaria ai conducenti per il trasporto di merci o persone su strada.

 

Il costo del corso di formazione necessario per il rinnovo della CQC del dipendente comunale che guida lo scuolabus è a carico del Comune: è il principio ribadito dalla Corte dei Conti, sez. reg. contr. Toscana, nella delib. n. 31/2020, depositata lo scorso 3 aprile.

 

Il Decreto Legislativo n. 286/2005 dispone, per i conducenti che effettuano professionalmente autotrasporto di persone e di cose su veicoli per la cui guida è richiesta la patente della categoria “D”, l’obbligo di qualificazione iniziale per il conseguimento della “carta di qualificazione del conducente” e l’obbligo di formazione periodica per il rinnovo della stessa (art. 14).

 

I dipendenti scuolabus sono tenuti al relativo rinnovo ogni cinque anni, dopo aver frequentato obbligatoriamente un corso di formazione di 35 ore previo superamento dell'esame finale.

 

La normativa citata, quindi, pone un obbligo di formazione, sia iniziale che ricorrente (ogni 5 anni), per i soggetti che svolgono un servizio che necessita della massima tutela, proprio a garanzia della sicurezza della circolazione e dell’incolumità dei cittadini.

 

Il rinnovo della CQC è funzionale alla  attività professionale ergo i costi per lo svolgimento di detta attività (tra i quali rientra il costo del rinnovo della CQC) devono essere sostenuti dall’Amministrazione gravando sui bilanci dell'Ente senza configurare danno erariale.

 

L’Amministrazione pertanto riconoscerà la spesa sostenuta per il rinnovo della CQC secondo quanto prevede la sentenza sopra richiamata.

 

Il dirigente al personale ha comunicato alla RSU di aver dato mandato all'ufficio gestione economica di trovare in bilancio i fondi necessari per il CQC e quindi la palla passa al dirigente competente.

 

6. Altre argomenti trattati fuori dall’ordine del giorno

 

A proposito del buono pasto la RSU si è riservata di richiedere uno specifico tavolo per trattare l’erogazione del buono pasto anche in altri casi diversi dal punto 3 dell’ordine del giorno e per superare le attuali condizioni per il riconoscimento del buono pasto: almeno 8 ore di lavoro di cui 2 consecutive dopo la pausa pranzo. A nostro avviso la consecutività delle 2 ore di lavoro, dopo la pausa pranzo e le precedenti 6, non deve essere un vincolo rigido per il riconoscimento del buono pasto.

 

Si sono verificati casi che per un solo minuto il buono pasto non è stato erogato e ci sembra davvero eccessiva questa rigida impostazione, oppure casi di timbratura anche di 5 minuti per bere un caffè che, interrompendo la consecutività delle 2 ore, hanno prodotto l’effetto di non far riconoscere il buono pasto pur lavorando anche ben oltre le 8 ore di lavoro.

 

Abbiamo proposto a tal proposito un tavolo per esaminare le problematiche sopra citate offrendo già come soluzioni, ad esempio, una tolleranza minima di 10/15 minuti oppure in caso che non fosse possibile, nel vincolo di almeno 8 ore lavorate, di attivare finalmente il codice per i 10 minuti giornalieri di pausa per il recupero psico-fisico, già prevista dal decentrato 2018, che non necessitano di preventiva autorizzazione dirigenziale e comunque dovranno essere recuperati. A tal riguardo la nostra posizione è quella di riconoscere questi minuti non come interruzione nella consecutività delle 2 ore dopo la pausa pranzo.

 

Infine la RSU ha chiesto di attivare un tavolo tecnico per avere informazioni circa la Relazione sulla Performance – anno 2019 recentemente approvata dalla Giunta Comunale con delibera n. 96 del 11/06/2020. A nostro avviso occorre congiuntamente verificare urgentemente le criticità emerse dalla prima applicazione del relativo regolamento sulla performance.

 

L’Amministrazione si è mostrata al momento restia nell’aprire un tavolo di confronto ma ci ha invitati, riservandosi di accettare, a richiedere l’apertura di un tavolo tecnico di approfondimento, richiesta che avanzeremo nei prossimi giorni.

 

Per ultimo, la RSU nei prossimi giorni chiederà un apposito tavolo dedicato alla formazione per tutto il personale dipendente ricordando che mai è stata fornita spiegazione alcuna sui capitoli di spesa destinati a tale scopo.

 

Pisa, 29 giugno 2020

 

La RSU del Comune di Pisa


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