SERVIZI EDUCATIVI COMUNALI: L’ENIGMA DELLA RIAPERTURA A SETTEMBRE
a cura del sindacato di base cub del comune di Pisa
Grande caos e
incertezza stanno vivendo i servizi educativi comunali. Il nuovo anno
scolastico è alle porte ma gran parte degli interventi necessari per una
riapertura in sicurezza sono ancora da iniziare: molte scuole sono
ridotte a cantieri, gli uffici sono oberati di lavoro, ogni richiesta di
confronto con gli amministratori avanzata dalle RSU cade letteralmente
nel vuoto.
Una situazione
diffusa negli enti locali, alle prese con linee guida ministeriali che
delegano loro non solo la ricognizione degli spazi scolastici ma anche
l’adeguamento alle normative anti contagio. Le linee guida prevedono
l’individuazione di nuovi spazi destinati alle scuole ma ad oggi le amministrazioni non intendono requisire o riutilizzare spazi pubblici da tempo vuoti e inutilizzati.
Il ministero e
l'Anci forniscono semplici informazioni, successive a decisioni già
assunte, avvalendosi del protocollo siglato da tutte le realtà sindacali
confederali e non, tranne rare eccezioni come appunto la CUB.
I protocolli
diventano lo strumento con cui eliminare la contrattazione sindacale e
marginalizzare tanto le Rsu quanto gli Rls. Un dato però è certo: in assenza di forti investimenti, una riapertura in sicurezza delle scuole dell'infanzia e dei nidi non sarà possibile!
Questa pandemia
ha messo in luce le vere necessità del sistema educativo scolastico:
rivedere il rapporto educatori bambini, coinvolgere il personale che
vive e lavora nella scuola, investire nell'edilizia scolastica,
aumentare ore contrattuali e organici, stabilizzare i precari e
internalizzare i servizi in appalto.
Al contrario, i
protocolli vengono usati per zittire le rsu e gli rls, si mantengono i
tetti di spesa delle politiche di austerità che impediscono assunzioni
in numeri adeguati, le internalizzazioni sono rimaste tra le “buone
intenzioni” di tanti amministratori, promesse da marinaio come tante
altre.
A rimetterci sono lavoratori e lavoratrici degli enti locali, degli appalti, le famiglie e soprattutto i bambini e le bambine.
Il servizio educativo pubblico, svolto nella
salvaguardia della salute e della sicurezza per gli alunni e per il
personale, è un diritto e non ci stancheremo di rivendicarlo!
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