Contributo dei compagni e delle compagne di Pisa all'assemblea nazionale del Patto anticapitalista

Non saremo lunghi soprattutto per andare dritti al sodo delle questioni

In questi giorni abbiamo solidarizzato con i lavoratori do Avr in sciopero e con gli operatori sanitari vittime di tagli, procedimenti disciplinari legati all'obbligo di fedeltà aziendale. Il sei giugno organizzammo un presidio al Galilei legato alla vertenza sugli appalti e un volantinaggio in sanità per ricordare che i tagli alla salute , alla ricerca e alla medicina di base e preventiva sono tra le principali cause del disastro. Sempre in questi giorni abbiamo analizzato le questioni da cui ripartire per una iniziativa comune sulla sanità che coinvolga le realtà già attive

http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2020/07/appunti-per-il-diritto-sociale-alla.html

Per il prossimo sabato vorremmo organizzare una iniziativa, sempre in sanità , legata ai tagli e alla fedeltà aziendale, iniziativa che pensiamo di legare alla strisciante privatizzazione del cup  in vari ospedali toscani

per noi la presenza del Patto è finalizzata a un salto di qualità politico, di iniziative comuni da portare avanti localmente e nazionalmente per dare un segnale di rinnovata coesione tra realtà sindacali e politiche , anche per formare quadri riconosciuti dentro le realtà lavorative e sociali

ma bisogna  prima cogliere le questioni dirimenti che per noi restano quelle legate al lavoro, allo sfruttamento, ai processi di ristrutturazione capitalistici che condannano alla fame e alla servitu' tanti lavoratori e lavoratrici.

Non basta un semplice agitazionismo se non riportiamo il conflitto nei luoghi di lavoro, se non proviamo a unificare le forze superando ataviche e ideologiche divisioni operanti anche nelle realtà conflittuali. 

In una città di 90 mila abitanti senza fabbriche ormai il conflitto si è spostato nel mondo studentesco o su questioni rilevanti come il diritto all'abitare e alla rivendicazione di buoni alimentari per le classi sociali meno abbienti.

Ma accanto a queste realtà ci sono variegate conflittualità a partire dal mondo degli appalti dove il Covid rischia di produrre nell'arco di pochi mesi tagli occupazionali e salariali, rinegoziazione degli importi degli appalti al ribasso.

Anche il mondo dei teatri e della cultura è attraversato da elementi rivendicativi e conflittuali mettendo in evidenza come siano proprio le figure piu' deboli a pagare la crisi con gli stessi sindacati che di fatto escludono i precari da ogni rivendicazione o, se lo fanno, operano all'interno dei meccanismi del welfare aziendale.

Lo sforzo per noi è portare avanti delle vertenze nei luoghi di lavoro e focalizzare l'attenzione sul prossimo settembre con la riapertura delle scuole ma in questo caso le rivendicazioni non potranno essere settoriali 

Il prossimo autunno sarà all'insegna del conflitto sociale, lo dice perfino il ministro degli interni, lo dicono i confindustriali, tutti uniti nella ricerca di un nuovo compromesso che potrebbe essere il patto della fabbrica allargato, o il rinnovo di alcuni contratti spostati sempre piu' sul secondo livello di contrattazione e lo scambio diseguale tra salario e benefit, con l'immancabile rafforzamento di sanità e previdenza integrativa. In questi scenari pensare che sia dirimente la difesa dello smart working ci sembra del tutto sbagliato soprattutto alla luce di considerazioni attuali su cosa rappresenti il lavoro agile

Urge quindi ragionare seriamente sul conflitto, su come costruirlo concretamente, sulle fratture create dal coronavirus e operare in termini ricompositivi all'insegna della conflittualità, senza inutili e dannosi dualismi tra il conflitto nei luoghi di lavoro e i movimenti, senza ripetere errori tragici come scioperi generali calati dall'alto e con scarsa partecipazione effettiva, piattaforme e piazze separate e parole d'ordine che poi da anni sono sempre le stesse e non risultano spesso attrattive e attinenti alla realtà.

A tutti\e è richiesto un grande sforzo di comprensione della realtà e di iniziativa conflittuale ma soprattutto una rivisitazione del modo di agire che ha contraddistinto tutti\e negli ultimi anni.

Per queste ragioni dovremmo focalizzare l'attenzione su alcuni punti attorno ai quali a settembre costruire delle assemblee specifiche per dare concreta sponda alle attività conflittuali del prossimo autunno

 

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