Contratto nazionale dei dirigenti enti locali: la fine dell'autonomia dal potere politico e l'avvento del Cottimo 4.0

Due pesi e misure inaccettabili: il contratto dei dirigenti enti locali e quello che stanno per sottoscrivere per gli oltre 600 mila dipendenti

Siglato il primo contratto pubblico, guarda caso il rinnovo contrattuale 2016/2018  riguarda oltre 15mila dirigenti dell’area delle «funzioni locali» , tra  Regioni, enti locali, camere di commercio  e altri operanti nei servizi sanitari ma che non rientrano nel comparto sanità.

Sicuramente questo contratto arriva con anni di ritardo a dimostrazione che i Governo non hanno mai voluto prendere in considerazione non solo la parte stipendiale dei dirigenti ma anche una riorganizzazione seria della macchina pubblica favorendo i servizi al cittadino (e non alle imprese)

Ci sono aspetti di questo contratto che potrebbero avere presto ripercussioni negative sul salario di noi tutti\e, ad esempio legare parti sempre maggiori del salario a variabili individuali (ergo discrezionali) e ai risultati raggiunti.

E' indubbio che la nuova frontiera del Pubblico impiego sia quella di introdurre una sorta di cottimo 4.0 con retribuzioni legate ai risultati e non alle ore lavorate. E nella storia il cottimo è sempre stato una rimessa per i lavoratori costretti ad aumentare ritmi . a subire il deterioramento delle condizioni di vita e di lavoro per conquistare un salario decente.

Dovremo fare molta attenzione all'utilizzo dello smart che potrebbe essere il cavallo di Troia per la forza lavoro nella Pa, la subalternità culturale e politica dei sindacati complici ai processi di riorganizzazione del lavoro ha sempre prodotto risultati negativi per il potere di acquisto e di contrattazione, basta ricordare il lavoro interinale, il tempo determinato a discapito di quello indeterminato e le innumerevoli forme di precarietà affermatesi nel tempo.

Legare il 25 o il 30% del salario ai risultati raggiunti rappresenta un'arma a favore dei datori e uno strumento di ricatto ora per i dirigenti domani per tutta la forza lavoro degli enti locali.

E nella occasione si continua a parlare di lotta all'assenteismo quando nell'arco di un quindicennio la percentuale delle assenze è scesa ai minimi storici e risulta inferiore al lavoro privato, giusto a ricordare che  l'adozione degli strumenti di controllo e di repressione incideranno sempre piu' sul livello retributivo. E si fa strada un 'altra pericolosa novità ossia la revoca di un incarico al dirigente che sarà affidato ad altri compiti. In questo caso non dovrà perdere piu' del 50% delle retribuzioni, una cifra esorbitante che permetterà ai politici di gestire i trasferimenti in maniera discrezionale per "costringere" i dirigenti ad atteggiamenti piu' collaborativi verso gli amministratori di turno.

Ecco la ragione per la quale i lavoratori e le lavoratrici degli enti locali dovranno prestare grande attenzione ai contenuti di questo contratto e non solo alla parte economica, guardare piu' alla sostanza e alle normative che presto ricadranno anche sulle nostre teste oltre ad indebolire l'autonomia degli uffici dal potere politico


ps

 e attenzione che per rendere meno amara la pillola stanno preparando meccanismi che sposteranno parte del salario verso il welfare aziendale, magari prevedendo un utilizzo piu' ampio dei proventi del codice della strada fino ad oggi destinati solo al personale della Pm

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