Il disinteresse per i lavoratori e le lavoratrici. Il caso della Giunta Conti

Da settimane stiamo cercando una interlocuzione con  la Giunta Comunale, potremmo fare sciopero ma numerosi lavoratori e lavoratrici a lavoro non ci sono . E' il caso degli appalti o di quanti nel frattempo hanno dovuto cercarsi una nuova occupazione, regolare o no, perchè nel frattempo molti contratti a tempo determinato erano scaduti e per la crisi non rinnovati.

La Giunta Conti non risponde praticamente ad alcun quesito, i suoi assessori per lo piu' si sottraggono al confronto, dalla cultura all'istruzione, dal sociale al personale è una continua fuga dalle domande, dalle responsabilità, dal confronto con i lavoratori e le lavoratrici, con la cittadinanza.

Una Giunta che ignora i problemi reali a meno che non siano da gestire mediaticamente, intanto si guadagna tempo sulla gestione del personale e dei servizi, si evita il confronto su come riaprire le scuole, si annunciano grandi lavori nei plessi scolastici ma questi lavori sono ancora, sovente, in alto mare, non si sa quando termineranno e in che condizioni troveremo ad esempio i plessi scolastici.

Si assumono art 90 con rapporto fiduciario, e non mettiamo in dubbio la professionalità, quando per anni all'opposizione gli stessi amministratori contestavano analoghe scelte della passata Giunta, salvo poi , saliti al potere, riprodurne le dinamiche.

Ma si dimentica di assumere personale, anche a tempo determinato ove piu' sarebbe utile, ad esempio nei servizi al cittadino e quando i sindacati promuovono lo stato di agitazione gli amministratori evitano anche di chiederne spiegazione ai lavoratori.

I lavoratori suscitano interesse solo quando diventano preda della demagogia elettorale, i loro bisogni reali cadono letteralmente nel vuoto soprattutto quando impongono tempi e modalità di gestione della macchina comunale e degli appalti non utili a fini di immagine.

Le commissioni consiliari annunciano prese di posizione comune su singoli problemi, impegni assunti davanti alla forza lavoro ma poi di questi intenti si perde presto traccia. E la responsabilità non è solo della maggioranza, certo soprattutto della maggioranza ma non solo sua. Poi ci sono nomine a consiglieri che lasciano basiti e ci mostrano un volto padronale  e autoritario dell'amministrazione.

Sulle sorti dei servizi al cittadino, sugli appalti, sulle scelte della macchina comunale dovrebbe aprirsi un vero dibattito partendo dalle condizioni reali in cui operano i lavoratori e le lavoratrici. Ma uno sforzo del genere necessiterebbe anche di rivedere la gestione della macchina comunale, le dotazioni organiche, le politiche degli appalti privilegiando la sostanza rispetto all'apparenza. E in tal caso potremmo anche scoprire che qualche assessore del fare è stato incapace di proporre dei semplici atti di indirizzo ai dirigenti competenti.

I problemi reali possono  quindi attendere, intanto ben venga il trionfo dell'apparenza almeno fino a quando i lavoratori e le lavoratrici, e poi i cittadini, non presenteranno il conto

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