Danno erariale? La impuntià della politica è questo l'argomento taciuto in tempi di covid

Sono migliaia gli interventi della Corte dei Conti su funzionari, dirigenti e dipendenti comunali per danno erariale e attenzione a non farsi subito una idea sbagliata: non parliamo di fenomeni corruttivi. ma dello slogan "basta avere paura, conviene sbloccare".

Il Governo sta mettendo mano ai codici per attenuare la responsabilità erariale o scongiurarla per un periodo lungo almeno un anno, al contempo vogliono rivedere il reato penale di abuso di ufficio.

Le regole fino ad oggi vigenti sono state spesso contraddittorie e hanno spinto funzionari e dirigenti ad atteggiamenti prudenziali eccessivi, da qui a pensare di rivedere ed attenuare il sistema di controlli dovrebbe correre grande differenza.

La responsabilità per danno eariale è disciplinata dall' articolo 1 delle legge 14 gennaio 1994, n. 20, non è collettiva ma  "personale e limitata ai fatti e alle omissioni commessi con dolo o colpa grave"

Ora il Governo considera dolo solo laddove ci sia stata una sorta di deliberata volontà, si attenua insomma la pena civile spostando il ragionamento sul penale con l'onere della prova a carico della Magistratura giusto per rendere piu' difficile la contestazione di addebiti.

Una norma che in tempi lontani non avrebbe indotto a sospetti ma che , invece, attenuando le norme anticorruzione nella fase covid, potrebbe divenire assai pericolosa.

Da anni sosteniamo che i reati contabili sono spesso contestati per fatti indipendenti dalla volontà dei singoli funzionari e dirigenti per i quali muoversi è difficile in mezzo a codici e regole spesso contraddittorie, non si tratta di semplificare la normativa ma di rivedere il ruolo della Magistratura contabile che sovente non interviene per sanzionare le decisioni politiche ma prende invece di mira dipendenti e dirigenti pubblici che magari si muovono per assecondare indirizzi e atti di Sindaci e assessori.

Se vogliamo rivedere la responsabilità contabile bisognerebbe mettere sul banco degli imputati i responsabili del dissesto sanitario, sarebbe un atto di giustizia che confermerebbe  la auspicata autonomia della giustizia dal potere politico

La Giustizia non chiamerà i politici e gli amministratori sul banco degli imputati per danni erariale nel caso di scelte che si siano dimostrati fallimentari  e dispendiose ,  non si affronta il rapporto tra politica e uffici pubblici, tra gli atti di indirizzo di chi governa e gli atti amministrativi conseguenti, non si opera una scelta del genere per paura di bloccare la macchina del Governo locale.

Per un anno invece, la responsabilità erariale dei dipendenti pubblici sarà  limitata ai soli casi in cui  un danno sia il risultato di una condotta dolosa e in teoria dovrebbero escludersi  gran parte degli atti amministrativi .

Si sospendono delle norme in maniera temporanea per poi ritornare alla cosiddetta normalità? E non induce a qualche riflessione che cio' accada con la imminente apertura di cantieri, opere, appalti per milioni di euro?  E' sospesa la colpa grave, quella che richiede il deliberato dolo, ma al contempo si evita di affrontare il nodo del rapporto tra indirizzi politici e atti amministrativi che resta per noi dirimente.

Al di là delle critiche della Magistratura contabile è palese che il numero dei dipendenti pubblici, e gli strumenti a loro disposizione, sia del tutto insufficiente a far fronte ai nuovi impegni, anche questo argomento, legato ai tetti di spesa e agli investimenti reali nella Pubblica amministrazione, viene letteralmente ignorato.

E cosi' operando al Governo non resta che inventarsi un anno di sospensione delle norme senza rivedere le criticità dell'intero sistema, inclusi i controlli spesso formali e inadeguati, senza rimettere in discussione  una volta per tutte le colpe lievi che nel corso del tempo hanno dato vita a sanzioni pecuniarie rilevanti bloccando la attività di tanti uffici paralizzati da norme e dalle continue , spesso indebite, pressioni della politica..



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