L'attualità delle istanze che hanno caratterizzato Genova 2001

Sono trascorsi 19 anni dalle giornate di Genova, quando si verifico' "“una violazione dei diritti umani di dimensioni mai viste nella recente storia europea” (amnesty international). Molti dei protagonisti di allora, parliamo di dirigenti delle forze dell'ordine, sono stati condannati e sospesi per essere subito riammessi rendendosi protagonisti di folgoranti carriere.

Solo nel 2017 è stato introdotto nel codice penale il reato di tortura ma i codici identificativi delle forze dell'ordine restano un tabu' e anzi alcuni dei protagonisti della mattanza di Genova li ritroviamo protagonisti nella repressione violenta e inaudita di tante manifestazioni, dalla Val Susa a Ventimiglia solo per fare alcuni esempi.

L'oblio e l'impunità che ha accompagnato le stragi fasciste e coloniali, le stragi di lavoratori e manifestanti nelle piazze degli anni sessanta e settanta non potevano che essere la tragica premessa repressiva di quanto accaduto nel nuovo millennio.

Nei giorni del Luglio 2001 sono accaduti fatti di gravità inaudita, violenze arbitrarie che hanno sancito la sospensione dei piu' elementari diritti democratici, una mattanza in stile cileno che ha distrutto le speranze e l'attivismo di una generazione in lotta contro la globalizzazione capitalista.

A distanza di quasi 20 anni molte delle idee sono ancora piu' valide ai nostri giorni

ricordiamo ancora oggi quanto dichiarato nelle giornate di luglio al G8 dall’economista filippino Walden Bello:

“La crisi è relativa al capitalismo e alla sua tendenza a trasformare ogni risorsa in un prodotto da vendere, un sistema antitetico all’interesse della biosfera. La crisi dei cambiamenti climatici si è acuita drasticamente e questa contrapposizione tra economia capitalista ed ecologia è risultata evidente quando gli Stati Uniti, curando solo il sistema produttivo interno, non hanno firmato il protocollo di Kyoto”

A distanza di anni l'emergenza ambientale è ancora piu' drammatica come sono cresciute le disuguaglianze, nei paesi dove le ricette  liberiste dei Chicago Boys (gli economisti amati da Pinochet) sono state applicate registriamo le piu' crudeli stragi da coronavirus.

I meccanismi repressivi dello stato penale in 20 anni si sono rafforzate con l'applicazione dei decreti sicurezza, la nozione del degrado urbano, le legislazioni antimigranti (è di questi giorni il reiterato sostegno alla Guardia costiera libica da parte del Governo italiano nonostante le denunce documentate delle organizzazioni umanitarie e delle varie onlus presenti sul campo). Allo stesso tempo il potere di acquisto e di contrattazione nei paesi a capitalismo avanzato sono sempre piu' in pericolo, è aumentata l'età lavorativa con  un arretramento palese delle condizioni di vita delle classi lavoratrici

A distanza di quasi 20 anni le ragioni che spinsero una generazione a scendere in piazza sono piu' che mai attuali, non si tratta di ripercorrere la storia delle giornate genovesi nel Luglio 2001 ma di comprenderne la valenza politica, di lotta al sistema capitalista globalizzato e ai meccanismi repressivi che il neoliberismo ha reso sempre piu' scientifici e forti per arginare il conflitto sociale e la resistenza dei popoli.

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