Giampaolo o Pierpaolo?
Un'alta autorità dello Stato autrice di una gaffe che poi a nostro avviso gaffe non è, piuttosto disattenzione, lontananza e diffidenza verso un mondo, una cultura che ha attraversato la società italiana per 50 anni.
Può capitare a molti storpiare un nome o avere una pronuncia errata (gli intellettuali di sinistra si sa sono talvolta spocchiosi e elitari) ma dietro a questo cambio di nome noi leggiamo ben altro.
Lo scivolone, come lo definisce Ilfattoquotidiano, è avvenuto durante la giornata "Senato e cultura" dedicata a Pierpaolo Pasolini.
In questi mesi sono state ripubblicate le sue principali opere che sono parte integrante del patrimonio culturale novecentesco, difficile non averle incontrate in libreria, sempre che siano luoghi frequentati dalla politica odierna, un sessantenne non può ignorare la produzione cinematografica di Pasolini. Sbagliare il suo nome non è una semplice gaffe ma l'atavica diffidenza per la cultura che fu di sinistra e che a sinistra provocò innumerevoli dibattiti.
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