No Camp Darby: Giani non ascolta la cittadinanza e va avanti con la militarizzazione del territorio pisano

 Quando sono in gioco decisioni importanti per la vita di un territorio i cittadini dovrebbero essere coinvolti direttamente. è l'esatto contrario di quanto sta accadendo con la base di Coltano . 

La decisione, annunciata dal Governo a metà Gennaio ma avvenuta assai prima, è rimasta avvolta nel mistero per mesi, solo la protesta di tante realtà e i  successivi dietro front dei partiti di maggioranza ha portato alla luce i fatti che, ancora una volta, erano avvolti nella cortina di silenzio tipica delle decisioni in materia di militarizzazione del territorio.

Era già accaduto con Camp Darby, lo sbocco al mare e alla ferrovia era una richiesta del Pentagono al Governo Italiano di oltre 25 anni fa, i piani di ampliamento della base, come del resto la collocazione del Comando delle forze speciali dell'esercito (Comfose) nella piccola area della base restituita al Governo italiano (ricordiamo quando i consigli comunali 20 anni fa chiedevano di restituire parti della base ad uso civile), sono state avvolte nel mistero, del resto neppure i Parlamentari italiani hanno accesso a Camp Darby e le visite guidate dai militari Usa avvengono solo in alcune zone.

Quando si parla di territorio italiano è evidente che la sovranità sullo stesso da parte del Parlamento e dei cittadini non esiste da tempo.

E con la stessa segretezza oggi veniamo a sapere che il governatore Giani da tempo ha avviato trattative per ribadire che la base  accorperà i reparti speciali dei carabinieri e quasi certamente verrà collocata nel territorio pisano, magari solo in parte a Coltano ma sempre sul nostro territorio dove ormai è acclarato che sorgeranno cittadelle militare funzionali alla Nato 

L'area ex radar di Coltano si estende per 5 ettari, gli ettari necessari per la cittadella militare sono circa 72, avverrà l'annunciato spezzatino degli insediamenti militari ma sempre in prossimità dell'Hub militare all'aeroporto.

Contrariamente a Giani non pensiamo che militarizzare i territori sia un onore per la Toscana se pensiamo all'ennesime colate di cemento sull'area pisana che avrebbe bisogno di bonifiche e di investire fondi per potenziare l'utilizzo a fini agro alimentari del territorio.

Ancora una volta gli interessi militari la fanno da padrone calpestando la volontà dei cittadini e le amministrazioni locali si mostrano compiacenti e supini a progetti invisi alla popolazione, finalizzati come sono non allo sviluppo del territorio ma a processi di cementificazione e militarizzazione

Per queste ragioni la mobilitazione continua!

No Camp Darby

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