La miseria della indennità di vacanza contrattuale
Quando i sindacati hanno introdotto la Indennità di vacanza contrattuale erano ben consapevoli che questo istituto contrattuale non avrebbe accelerato i tempi di rinnovo di contratti già scaduti, alla fine i vantaggi sarebbero stati solo per le associazioni datoriali, pubbliche o private.
Queste ultime infatti se la cavano con una dozzina di euro al mese, cifra irrisoria e assai inferiore dell'importo di un arretrato mensile per quanto misero possa essere.
Fatti due conti la indennità di vacanza contrattuale ha danneggiato il nostro potere di acquisto senza restituire forza alla stessa contrattazione.
Il meccanismo nella Pa è già noto, dal mese di Aprile successivo alla scadenza del contratto collettivo viene erogata in busta paga la ivc che poi è solo una sorta di anticipazione dei futuri aumenti che arriveranno con il contratto nazionale.
Come è possibile allora pensare che questo istituto sia una conquista quando è solo un vantaggio per i datori?
Nel 2018 vennero sottoscritti i contratti della Pa che nel frattempo erano, al momento della firma, già scaduti da Dicembre 2018, fin dall' aprile 2019 è stata erogata l’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2019-2021. Oggi, siamo ad Aprile 2022, i contratti che andranno a siglare faranno riferimento ai 3 anni appena passati, continui ritardi fanno perdere solo potere di acquisto. Da Aprile 2022 ci sarà anche una seconda indennità di vacanza contrattuale, quella relativa al triennio 2018\21 e quella per il contratto 2022-2024.
Siamo in ritardo di anni eppure la questione non sembra turbare i tranquilli sonni della Pa. La Ivc si calcola in base alla inflazione programmata ovviamente sulla base dell'indice Ipca "al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati".
Se i costi delle tariffe risultano in continua crescita come è possibile calcolare il costo della vita senza prendere in esame queste voci legate ai costi energetici? Il codice Ipca, come del resto la inflazione programmata prima, sono sistemi vantaggiosi per i datori ma alla forza lavoro fanno perdere solo soldi.
Per il 2022 l’indice è pari all'1% ma da Giugno 2021 ad oggi le previsioni dell'inflazione e del costo della vita si sono dimostrate errate, perchè inferiori alle realtà, anche per gli effetti della guerra in corso. La previsione del tasso di inflazione evidentemente non considera l’evoluzione effettiva dei prezzi verificatisi negli ultimi mesi. In ogni caso, nei mesi di aprile, maggio e giugno l’Ivc sarà calcolata sullo 0,30% del tabellare, inclusa la eventuale progressione economica, da Luglio invece l’importo passerà allo 0,50% dello stipendio.
E questo calcolo è già al ribasso tanto che dovranno ricalcolare la indennità di vacanza contrattuale dopo il rinnovo del contratto 2019\21 e poi forse anche dopo, tra anni, il contratto 2022\24.
Per essere ancora più espliciti, la somma ad Aprile sarà inclusa tra i 4 e gli 8 euro, a Luglio aumenteranno tra i 7 e 13 euro . La differenza tra dipendenti e dirigenti saranno sempre marcate, un dirigente si porta a casa circa 22 euro. Ma per gli uni e gli altri, dirigenti e non, la indennità è veramente poca cosa se rapportata al reale costo della vita, chi allora potrà parlare di recupero del potere di acquisto?
Ridateci gli aumenti contrattuali invece della miseria della indennità di vacanza
CUB COMUNE DI PISA
Commenti
Posta un commento