Comunicato GKN

riceviamo e pubblichiamo Comunicato stampa ex Gkn Vertenza ex GKN: concluso il tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico. Deluse le aspettative. L'RSU ex Gkn "basta show mediatici, ora un piano serio di reindustrializzazione. Le istituzioni escano dall'immobilismo" [Campi Bisenzio – 20 aprile 2022] Si è concluso il tavolo istituzionale presso il Ministero dello sviluppo economico su cui grande era l'attesa di maggiori specifiche sul piano di reindustrializzazione, sui nomi degli investitori e sull'avvio della cassa integrazione per transizione. Un'aspettativa nata sia dal cronoprogramma presentato agli ultimi incontri al Ministero per lo Sviluppo Economico, dalle diverse comunicazioni a mezzo stampa da parte della proprietà aziendale e soprattutto dal comune accordo con cui tutte le parti sociali si erano lasciate il 31 marzo al termine del comitato di proposta e di verifica. Oggi quell'impegno è stato disatteso, ancora una volta. "Dal 24 di marzo ad oggi l'azienda non ha presentato un piano industriale, che ne dica, ma solo una bozza di progetto industriale e di prodotto" sottolinea Dario Salvetti, delegato RSU ex Gkn. "Da allora abbiamo insistentemente chiesto, in tutte le sedi appropriate, i dovuti approfondimenti su tale bozza di progetto, ma la risposta da parte dell'azienda è stata uno show mediatico da cui noi abbiamo cercato il più possibile di sottrarci, attenendoci al principio di riservatezza, cercando in tutti i modi di sviluppare una discussione seria e professionale di natura industriale nelle sedi opportune." "Il 18 marzo sebbene fossimo stati convocati di urgenza per attivare la cassa di transizione, ci trovammo di fronte alla proroga unilaterale della cassa ordinaria perchè ci fu comunicato che la cassa di transizione non era pronta" continua Salvetti. "Per attivare la cassa di transizione, ci spiegarono, ci vuole un piano industriale dettagliato. Ebbene, oggi è successo ancora. Né il Ministero né l'azienda sono stati in grado di garantire tale piano. Senza i nomi degli investitori e gli approfondimenti da noi richiesti, il piano industriale non è verificabile o indagabile. Le nostre richieste sono strettamente pertinenti ai temi contenuti nella bozza di progetto industriale. Se l'azienda si fosse dedicata meno agli uffici stampa e più alla discussione industriale, oggi tutti noi avremmo più fiducia nel futuro della fabbrica di Firenze". Un susseguirsi di rinvii e di poca chiarezza che, sottolinea l'RSU "ricade interamente sulle istituzioni. Perchè non solo hanno acconsentito a questo gioco di rinvii, ma non sono state né in grado di ribattere quando sono state indicate dall'azienda come le responsabili degli attuali ritardi né si sono espresse sulla necessità o meno di approfondimenti del piano industriale". "Dal 24 dicembre" conclude Salvetti, "le istituzioni si sono evidentemente considerate autoassolte come se la questione delle delocalizzazioni e di un piano serio di reindustrializzazione non le riguardasse. Come lavoratori ex Gkn siamo "soli" assieme alle 30mila persone che a Firenze hanno sfilato il 26 marzo scorso. Oggi regna una gran confusione, che rende la vicenda Gkn praticamente incomprensibile al territorio che fatica a farsene una idea. Noi siamo pronti ad aprire i cancelli della fabbrica e a dettagliare ogni questione alla stampa. Se non lo facciamo è perché vogliamo mantenere la discussione su un piano professionale e industriale. Come una classe dirigente dovrebbe fare. L'immobilismo, unito però allo show mediatico fatto sulla pelle di lavoratori cassintegrati, ci convincono sempre di più della necessità di insorgere e mobilitarci. Ci reindustrializzeranno non perché 'facciamo a fidarci', ma perché il territorio e la lotta staranno a guardia di questo risultato. Fuori dalla mobilitazione non c'è salvezza".

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