Una lettera contro la guerra

cari\e, mi chiedo cosa stiamo facendo contro la guerra, c'è chi invoca il disarmo universale, chi invece sceglie di parteggiare per la guerra e l'Ucraina, pochi quanti invece scelgono di sostenere le istanze della Russia

Io ho una visione un po' diversa e non perchè parteggi per Putin o per le repubbliche del Donbass , rispetto alle quali la solidarietà non dovrebbe mancare ma in giro si vedono settori antagonisti attivi per i Kurdi ma silenti verso siriani e Donbass, ma solo per avere letto la documentazione, corposa, della bussola europea , i reports di Confindustria e quelli sull'aumento delle spese militari.

Io partirei da questi elementi evitando di scimmiottare prese di posizioni ideologiche frutto di vecchie campagne per guerre e conflitti diversi da quello in corso. Tutti\e a parole sono contro la guerra, anche chi invia le armi o le produce.

Cosa significa guardare alla questione Guerra con una visione di classe?

Partire dalle condizioni di vita delle nostre classi è indispensabile ma insufficiente, questa guerra perchè nasce e quali effetti avrà ? Quali sono gli interessi materiali che spingono alla guerra? Questa dovrebbe essere la prima domanda alla quale rispondere, prima si capiscono le ragioni di una guerra e poi si prende una posizione sapendo che i principali sostenitori della guerra sono nel centro sinistra da dove provengono i vertici attuali delle imprese di armi, dalemiani in primis.

Oggi ho letto un articolo di Mauro su L'Espresso, ve lo consiglio perchè fa dipendere la idea di pace dal progresso e il progresso coincide con il sistema capitalistica moderno e individua i perimetri dentro i quali andrebbe collocato il diritto nazionale e internazionale. E si recupera la visione di Bobbio che parlava di conflitto giusto e ingiusto avvalorando la tesi che le guerre umanitarie, con tutte le menzogne costruite ad arte per avvalorarne la realizzazione, fossero giustificate contro la barbarie. Mauro pensa che il no aprioriostico alla guerra sia una sorta di schermo, di mera ipocrisia, ci chiamano a prendere posizione a favore della Ue e della Nato questo è il vero obiettivo. Ricordiamoci quando intellettuali provenienti dalla estrema sinistra presero posizione a favore della guerra nei Balcani, anche fondatori di Lotta Continua, la loro idea era la stessa di Mauro ossia che l'occidente non potesse stare a guardare e fosse moralmente obbligato a scendere in campo. Questa posizione è la stessa che spinse all'interventismo nella prima guerra mondiale e gli interventisti pochi anni dopo divennero fascisti e alleati degli agrari e dei capitalisti prendendo il potere con violenze inaudite. E pochi anni dopo gli intervenisti divenuti fascisti scatenarono guerre coloniali e sostennero la Germania nazista. Ecco dove ci portano determinate logiche dettate dalla realpolitik.

Particolare attenzione da riservare al passo in cui Mauro parla del pacifismo come posizione morale  e dal punto di vista politico sterile. Il trionfo della realpolitik per giustificare il sostegno all'Ucraina a cui seguiranno incrementi delle spese militari e processi di militarizzazione. Tanto che Mauro, come ieri Sofri, ha finito con il chiedere di scendere in campo a sostegno della Nato e della Ue, della loro guerra mai dichiarata ma sostenuta ogni giorno.

Come scrivono alcuni il peso della pandemia colpirà duramente le classi subalterne, per questo si parla , anche semplificando, di una gestione con tanti punti in comune tra pandemia e guerra. Il sindacato di base va verso l'ennesimo sciopero generale ma sui territori a contrastare la militarizzazione dei territori, della scuola e dell'università siamo veramente pochi, i pochi ad avere aperto vertenze locali mettendo insieme guerra e attacco alle classi popolari. Bisognerebbe riflettere su questo, su cosa i singoli compagni vogliono fare nei loro territori, di occasioni per muoversi non mancano come di argomenti da affrontare ma non vedo grande dinamismo.

Volete degli esempi?

  • guardiamo ai rapporti tra scuola e università e le industrie di armi
  • guardiamo al potenziamento delle basi militari sul nostro territorio
  • prendiamo di mira i giornali che hanno indossato gli elmetti
  • denunciamo le ricadute economiche e sociali della guerra sul potere di acquisto delle classi subalterne

vogliamo provarci allora?

lettera firmata

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