Confindustria e la guerra

Ancora una volta torniamo a consigliare la lettura dei documenti della controparte perchè assai meglio di corsivi e articoli apparsi sulla stampa cosiddetta amica entrano nel merito delle questioni dirimenti , ovviamente secondo un punto di vista diametralmente opposto al nostro ma senza giri di parole.

Ci riferiamo al convegno sulla congiuntura economica organizzato ieri da Confindustria  , a tal riguardo  rinviamo al seguente link:

 https://www.confindustria.it/home/centro-studi/temi-di-ricerca/congiuntura-e-previsioni/tutti/dettaglio/rapporto-previsione-economia-italiana-primavera-2022

Cosa dice il Centro Studi di Confindustria?

Intanto un grido di allarme per il Pil  italiano che, dopo il Pnrr era previsto al 2,2% per il 2022  mentre per gli effetti della guerra arriverà, stando le loro previsioni ad un +1,9%

Parliamo dell'intero anno perchè gli effetti immediati della guerra potrebbero avere invece impatti assai maggiori con una economia in fase recessiva e un calo di quasi mezzo punto del Pil 

La guerra spinge gli analisti padronali , e non solo loro, a rivedere le previsioni di crescita del Pil , da qui il grido di allarme per scongiurare che gli effetti del PNRR siano vanificati dal rincaro delle tariffe e dall'incertezza che domina nei mercati internazionali

La guerra rappresenta per molti un business ma ha anche effetti collaterali come l'aumento dei prezzi che determinano aumento dei costi e maggiori difficoltà per la classe imprenditoriale che di conseguenza torna  dal Governo per  battere cassa

Preoccupa Confindustria le crescenti difficoltà di reperire, a prezzi contenuti, i materiali indispensabili per le opere infrastrutturali, gli investimenti necessitano di prezzi calmierati per acquistare le materie prime e di tempi certi per l'approvigionamento.

E una parte importante della partita sarà giocata dalla rinegoziazione  degli appalti già avviati (quelli del Pnrr) per il rincaro dei prodotti e a favorire questi processi si è già mossa la Giustizia Italiana per rimuovere ostacoli dannosi per l'impresa.

Due pesi e due misure diverse rispetto a quando si chiede alla Giustizia Italiana di cancellare norme lesive dei diritti individuali e collettivi, il diritto ormai da lustri è sempre più piegato agli interessi economici dominanti per quanto ne dicano i cantori della Costituzione "piu' bella del mondo"


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