Dazi al 15 per cento: vittoria o sconfitta?

 

L'intesa commerciale annunciata domenica da Ue e Usa viene in sostanza benedetta dalla premier Meloni che se la vende alla opinione pubblica italiana come conquista del dialogo tra vecchio continente e Trump. 



Il dazio massimo del 15 per cento sulle esportazioni verso gli Usa esclude alcuni settori come acciaio e alluminio per i quali la tariffa resta al 50 per cento.

Inutile ricordare che la imposizione dei dazi determinerà la irreversibile crisi di alcuni settori economici, nel frattempo acquistiamo gas liquefatto dagli Usa a un costo superiore di 4 o 5 volte al prezzo pagato alla Russia.

Opinione diffusa resta quella di giudicare positivamente l’accordo con gli Usa pensando sia portatore di stabilità commerciali ed economiche, a nostro modesto avviso una trattativa non c’è mai stata e il vecchio continente accoglie i dazi al 15% come un successo, una sorta di limitazione del danno. Ma l’accordo in terra irlandese tra Trump e Von der Leyen non salva la Ue dai timori che le contraddizioni possano presto esplodere all’interno dei singoli paesi, traspare la ricerca di un accordo a prescindere con gli Usa rinunciando in partenza a salvaguardare i prodotti tecnologici comunitari.

. Per essere caustici e diretti, una volta tanto, è difficile non concordare con Orban che parla di una Europa sottomessa agli Usa.

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