E se il problema fosse proprio il ruolo della CGIL?

 Sono trascorse settimane dalle elezioni referendarie e ci sembrano trascorsi anni con quella giravolta moderata della Cgil che del resto avevamo già ipotizzato ricordando i fatti di 40 anni or sono quando erano in gioco i punti di scala mobile.



Spiace dirlo ma sembra che il solo obiettivo sindacale rimasto sia quello di riaprire i tavoli con Cisl e Uil senza prendere atto che quella unità sindacale è venuta meno negli ultimi mesi e a tenerla in piedi è rimasto un pericoloso convitato di pietra o un sistema di interessi che ruota attorno a Enti Bilaterali, Caf , Patronati, Sanità e previdenza integrativa.

Da parte nostra siamo assai preoccupati per la firma di alcune intese con aumenti inferiori al costo della vita o la mancata sottoscrizione di alcuni accordi senza avere criticato l'assetto contrattuale e i contenuti stessi delle relazioni sindacali. Insomma se urgono accordi contrattuali dignitosi il recupero del potere di acquisto e di contrattazione dovrebbe essere parte attiva di queste intese, al contrario ascoltiamo solo rivendicazioni generiche e richieste di maggiori risorse

Non è la frammentazione negoziale ad alimentare disuguaglianze e a dividere i lavoratori, sono invece i contratti degli ultimi decenni ad avere accresciuto disparità e trattamenti iniqui.

Ma anche il linguaggio ha il suo peso, noi non parleremmo mai di mercato costruito tra instabilità e basse tutele, la idea stessa di mercato del lavoro si basa sui bassi salari, sulla precarietà e sulla contrazione delle tasse, basterebbe leggere solo i bollettini delle associazioni datoriali.

E mentre il Governo licenzia la partecipazione dei lavoratori alle dinamiche aziendali in ruoli ovviamente subordinati, la Cgil continua a chiedere una legge sulla rappresentanza e lo fa con sindacati come Cisl e Uil che per principio non vogliono riconoscere agibilità ai sindacati di base anche laddove i loro numeri sono rilevanti.

E si torna a parlare di reale rappresentatività quando nella PA un sindacato firmatario di contratto è presente alle trattative anche se non ha membri in Rsu, di quale democrazia parla allora la CGIL? Di quel sistema di regole che si sono costruiti avallando le scelte del centrosinistra al governo come oggi fanno Cisl, Ugl e Sindacati autonomi con la destra al potere?

E spiace ricordare a Landini che al di sotto di una paga dignitosa ci sono molti contratti siglati anche dalla Cgil  e milioni di lavoratori che attendono risposte, altro che la solita stantia polemica sui contratti pirata

Neanche sul welfare ci sono posizioni chiare, le risorse destinate al contrasto della povertà negli ultimi due anni e mezzo hanno perso oltre 3 miliardi ma non ci risultano proteste di sorta.

E dovrebbe suscitare indignazione l' incremento delle prestazioni di cassa integrazione e NASpI a conferma che la crisi imperversa nel sistema produttivo per quanto ne dicano al Governo.

 È il segnale che la fragilità del mercato del lavoro si sta accentuando e la crisi sociale è ancora profonda

E poi il sistema fiscale, in giro la rivendicazione di ripristinare tante aliquote fiscali quante ve ne erano negli anni settanta dovrebbe essere accompagnata alla richiesta di un fisco equo e progressivo, al contrario incontriamo solo dichiarazioni congiunte sulla necessità di abbattere il taglio del cuneo fiscale. E perfino davanti alle temperature di queste settimane con malori e morti sul lavoro la risposta è sempre quella debole tra ammortizzatori sociali e protocolli di intesa con le istituzioni e le associazioni datoriali senza ad esempio accorciare gli orari a parità di salario

  All’indomani del Referendum Cisl e sindacati di mestiere hanno firmato, al contrario di Cisl e Uil, anche il contratto nazionale della Sanità pubblica con aumenti inferiori al 6,8% con istituti contrattuali divisivi come la indennità di Pronto soccorso, le indennità infermieri e a tutela del malato che dovrebbero essere invece ad appannaggio di tutte le figure professionali e non elargite in termini corporativi se non proprio clientelari. E se  sei arrivato a 60 anni in condizioni di salute precarie, puoi rinunciare al  turno notturno ma con forti decurtazioni economiche, questo è l'esempio con cui il Governo pensa di tutelare i lavoratori anziani invece di mandarli in pensione


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