I pacifisti contro il nucleare civile e militare
I pacifisti contro il
nucleare civile e militare
di Laura Tussi
I pacifisti soprattutto si oppongono all'uso del nucleare sia per scopi
civili che militari per diverse ragioni ad esempio per i rischi per la sicurezza. Infatti la
gestione del materiale nucleare e fissile può essere pericolosa e aumentare il
rischio di incidenti nucleari, come dimostrato da eventi storici come Chernobyl
e Fukushima.
E soprattutto l'impatto ambientale:
lo smaltimento delle scorie nucleari rappresenta una sfida significativa e un
grave problema per l'intero genere umano, con rischi di contaminazione
ambientale e ecosistemica a lungo termine e soprattutto irrefrenabili e
irreversibili.
E ancora la proliferazione nucleare;
infatti l'uso del nucleare civile può aumentare il rischio di proliferazione
nucleare, poiché le tecnologie e i materiali possono essere adattati per scopi
militari. Inoltre una causa da non sottovalutare sono i costi
elevati. La costruzione e la manutenzione di centrali nucleari sono
estremamente costose e assorbono altre risorse alternative che potrebbero
essere allocate altrove e investibili nello sviluppo di energie rinnovabili.
Alcune soluzioni potrebbero essere le alternative rinnovabili, in quanto molti sostengono che investire
in fonti di energia rinnovabile, come solare e eolica e idrica, sia più sicuro
ed efficiente nel lungo termine e soprattutto per la sicurezza e la crescita e
la tutela dell'umanità.
Inoltre non sono affatto da escludere le implicazioni etiche. L'uso di armi nucleari ha conseguenze
umanistiche e umanitarie devastanti, e i pacifisti ritengono che qualsiasi uso
del nucleare sia eticamente e moralmente discutibile. Queste sono solo alcune
delle preoccupazioni principali che i pacifisti hanno a riguardo dell'uso del
nucleare.
Per il mondo pacifista
l’uso del nucleare è del tutto eticamente discutibile
Per il mondo pacifista, l'uso del nucleare è considerato eticamente
discutibile a causa delle conseguenze devastanti e irreversibili che potrebbe
avere sulla vita umana e sull'ambiente.
Alcune delle preoccupazioni etiche principali includono le conseguenze umanitarie: le armi
nucleari possono causare danni irreparabili alla salute e alla vita delle
persone, nonché alle generazioni future. E ancora i danni
ambientali perchè l'uso del nucleare può contaminare l'ambiente e avere
effetti irreversibili sulla biodiversità e sugli ecosistemi.
Non dimentichiamo la proporzionalità
in quanto l'uso del nucleare può essere considerato sproporzionato
rispetto agli obiettivi militari, causando danni collaterali eccessivi.
Il nucleare implica una responsabilità
etica e morale: i pacifisti sostengono che l'uso del nucleare sia una
violazione della responsabilità morale al fine di proteggere la vita umana e
l'ambiente. Queste preoccupazioni etiche sono alla base della posizione
pacifista contro l'uso del nucleare e della promozione di alternative più
pacifiche e sostenibili.
Il nucleare e le
problematiche etiche
Il nucleare solleva diverse problematiche etiche, tra cui i rischi per la salute e la sicurezza:
l'uso del nucleare può comportare rischi per la salute umana e l'ambiente, come
dimostrato dagli incidenti nucleari di Chernobyl e Fukushima.
La proliferazione nucleare, vale a
dire la diffusione della tecnologia nucleare può aumentare il rischio di
proliferazione di armi nucleari, con potenziali conseguenze catastrofiche e
devastanti e di annientamento totale della vita sul pianeta.
Un argomento e una problematica scottanti consistono nella gestione dei rifiuti perchè lo
smaltimento delle scorie nucleari rappresenta una sfida significativa, con
rischi di contaminazione ambientale praticamente per l'eternità.
Si tratta soprattutto di giustizia
intergenerazionale perchè l'uso del nucleare può avere conseguenze a
lungo termine che affliggeranno le generazioni future, sollevando questioni di
giustizia e responsabilità.
Per quanto riguarda l'uso militare:
le armi nucleari rappresentano una minaccia esistenziale per l'umanità, e il
loro uso solleva gravi questioni etiche sulla proporzionalità e la legittimità.
L'abolizione del
nucleare
L'abolizione del nucleare è un obiettivo perseguito da molti movimenti
pacifisti e ambientalisti. Le ragioni principali per abolire il nucleare
includono rischi per la salute e la
sicurezza dato che l'uso del nucleare può comportare pericoli
irreversibili per la salute umana e l'ambiente e incidere sull'annientamento
non solo dell'intero genere umano, ma di ogni forma di vita sulla terra.
La proliferazione nucleare:
la diffusione della tecnologia nucleare può aumentare il rischio di
proliferazione di armi di sterminio di massa nucleari. Un grave dissidio sulla
questione nucleare è la gestione dei
rifiuti. Lo smaltimento dei rifiuti nucleari rappresenta una sfida
significativa. I costi elevati per
la costruzione e la manutenzione di centrali nucleari che sono estremamente
costose. Le alternative rinnovabili
vedono l'energia rinnovabile come una fonte di energia più sicura e
sostenibile.
L'abolizione del nucleare potrebbe richiedere dunque investimenti in energia rinnovabile:
aumentare gli investimenti in fonti di energia alternativa e rinnovabile come
solare, eolica e idroelettrica. E come l'efficienza energetica, ossia migliorare la qualità a tutela
dell'intero ecosistema terraqueo della produzione di energia e dell'efficienza
nel risparmio di consumo di energia degli edifici e delle industrie tramite politiche di sostegno per implementare
pratiche a favore delle fonti di energia rinnovabile e l'efficienza energetica.
L'abolizione del nucleare ha sicuramente benefici per la salute, l'ambiente e
la sicurezza globale.
La rete internazionale
Ican e i progressi del Premio Nobel per la Pace per l’abolizione delle armi
nucleari
La rete internazionale ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear
Weapons) ha ottenuto un importante riconoscimento per i suoi sforzi e il suo
impegno infaticabile verso l'abolizione delle armi nucleari, vincendo il Premio
Nobel per la Pace nel 2017.
L'ICAN è stata fondata nel 2007 e da allora ha lavorato incessantemente per
attirare l'attenzione sulle catastrofiche conseguenze umanitarie dell'uso delle
armi nucleari.
I progressi dell'ICAN sono il fondamentale Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW). L'ICAN ha
giocato un ruolo chiave nella negoziazione e adozione del TPNW nel 2017, che
vieta lo sviluppo, la produzione, il possesso e l'uso di armi nucleari e con la
ratifica del Trattato che è
entrato in vigore nel 2020, dopo aver raggiunto le 50 ratifiche necessarie. L'ICAN
ha promosso la campagna "Don't Bank on the Bomb", che invita le
istituzioni finanziarie a disinvestire dalle aziende produttrici di armi
nucleari. Già 109 istituzioni finanziarie hanno adottato politiche per
escludere gli investimenti in aziende coinvolte nello sviluppo e produzione di
armi nucleari. L'ICAN ha ricevuto sostegno da leader mondiali, tra cui Papa
Francesco e il Segretario generale delle Nazioni Unite, quindi a livello
internazionale.
L'impatto dell'importante lavoro
dell'ICAN consta nella crescente consapevolezza perchè ha contribuito a
sensibilizzare l'opinione pubblica sulle conseguenze catastrofiche dell'uso
delle armi nucleari e anche tramite l'azione
governativa. Il lavoro dell'ICAN ha spinto i governi a prendere misure
concrete per vietare le armi nucleari, senza tralasciare la responsabilità finanziaria: le
istituzioni finanziarie stanno iniziando a riconoscere la loro responsabilità
nel promuovere un mondo senza armi nucleari, disinvestendo dalle aziende
produttrici di armi nucleari.
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