Il caldo e la malafede padronale e Governativa. E i sindacati se la cavano invocando protocolli e ordinanze a cura degli RLS della CUB
Il caldo e la malafede padronale e Governativa.
L’ultima ordinanza arriva dall’Emilia-Romagna, dopo la morte di un operaio accasciatosi al suolo per un malore durante una gittata sotto il sole. Immaginiamoci intanto quali siano le condizioni in cui si opera nei campi dove imperversano il nero e il caporalato
Ma possiamo dirci soddisfatti per ordinanze che limitano la esposizione prolungata al sole nei settori agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili e affini e nei piazzali della logistica nelle giornate a rischio, quelle con il bollino rosso? Per noi la tutela della salute e la sicurezza di chi lavora deve essere la priorità assoluta e in questa ottica dovremmo prevenire il problema che si presenta anno dopo anno, ad esempio ridurre gli orari a parità di salario con tanto di interventi contrattuali potrebbe essere una soluzione accettabile come disporre di ammortizzatori sociali in ogni settore fino ad investimenti reali, magari con i soldi risparmiati dal taglio del cuneo fiscale , da parte delle imprese per garantire un microclima adeguato. In molti posti di lavoro non viene distribuita l'acqua, i dpi sono costruiti con tessuti inadeguati
L'estate arriva prima del tempo e con temperature roventi, il cambiamento climatico è una realtà da prendere in esame, o almeno dovrebbe farlo il governo nazionale e le sue diramazioni locali, servirebbe una legge da applicare ma soprattutto un rapporto di forza favorevole alla forza lavoro perchè alla fine a gestire le soluzioni viene sempre chiamata la parte datoriale.
E non ci vengano fornite risposte parziali e di circostanza quale la natura meramente occasionale del meteo, le medie attuali rispetto a quelle del 2024 , solo negli ultimi dieci giorni di giugno sono salite dai 7 agli 11 gradi.
Lasciano il tempo che trovano i protocolli sull’emergenza caldo , nel migliore dei casi si ottiene l'ammortizzatore sociale ma non la certezza che la stessa gestione del lavoro avvenga in termini umani e attenti alle istanze della salute e sicurezza
E gli stessi provvedimenti varati dalle Regioni restano del tutto insufficienti, la disattenzione verso il caldo non fa che aumentare le statistiche degli infortuni e delle morti sul lavoro, non vorremmo ritrovarci davanti a fatti gravi a rivendicare il semplice diritto al risarcimento quando sarebbe stato doveroso prevenire la situazione
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