lettera alla redazione
Perchè il nostro paese è senza culle
Nel 2024, solo il 23,6% delle famiglie nell’Unione Europea includeva figli e l’Italia risultava al di sotto della media comunitaria (22,2%). La domanda alla quale rispondere è perchè un paese tradizionalmente cattolico come il nostro veda le nascite, da anni, in continua diminuzione, un segno dei tempi e delle culture che cambiano o piuttosto il segnale eloquente della profonda preoccupazione per il futuro?
E poi sempre stando ai dati statistici a prevalere sono i nuclei con un solo figlio che poi sono la metà del totale mentre le famiglie con tre o più figli sono meno dell'8% .
Se le famiglie numerose sono un lontano ricordo permangono dati preoccupanti sul crollo della natività in un paese nel quale da qui a prossimi anni i pensionati saranno più numerosi dei lavoratori attivi, i vecchi dei giovani.
Ripercorrendo la storia del secondo dopo guerra o ameno i 60 anni successivi alla cacciata del fascismo, incontriamo un paese assai diverso da quello dei nostri giorni, perfino in anni di crisi le politiche attive a sostegno delle famiglie erano legate non a benefit ma a servizi, esistevano politiche attive del lavoro, un piano casa per consentire o l'acquisto della prima abitazione o l'accesso ad affitti a costi calmierati, centri estivi legati ai dopolavoro aziendali, per acquistare una utilitaria era sufficiente il reddito di un anno o poco meno, con le dovute proporzioni oggi quei soldi non sarebbero sufficienti.
Era una società nella quale con un solo reddito la famiglia viveva dignitosamente, oggi due redditi sono condizione essenziale per arrivare, non senza fatica, in fondo al mese. Le trasformazioni avvenute dovrebbero indurre a riflettere su quanto potere di acquisto sia stato perduto dai salari e dalle pensioni ma anche sui costi aggiuntivi derivanti da servizi oggi a carico dei cittadini. Tutto questo ha un grande peso sulle decisioni future, alimenta paura e scetticismo ed è causa della bassa natalità perchè fare i figli comporta anche una buona dose di fiducia e di aspettative verso il futuro. E le famiglie numerose sono presenti non solo in paesi tradizionalmente cattolici come l'Irlanda ma anche in nazioni nordiche, la crisi delle nascite non riguarda solo l'Italia ma anche altre nazioni che come la nostra vivono una incertezza sociale derivante dalla lunga crisi economica.
Siamo certi che il sistema delle detrazioni sia servito a costruire una società diseguale con profonde disparità al suo interno, consapevoli che alla fine il 10 per cento più abbiente della popolazione da anni paghi meno tasse di quanti hanno disponibilità assai minori, siamo infine certi per rilanciare uno stato sociale degno di questo nome dovremmo rispondere positivamente ai bisogni reali della popolazione e garantire un costante e crescente gettito fiscale senza barattare servizi sociali con bonus che alla fine hanno solo la fortuna del privato
Commenti
Posta un commento