Ricordare il Nobel a ICAN e rilanciare il disarmo nucleare respingendo i diktat NATO contro un “Trattato che non si ha da fare”
Ricordare il Nobel a ICAN e rilanciare il disarmo nucleare respingendo i diktat NATO contro un “Trattato che non si ha da fare”
di Laura Tussi
Sulla situazione italiana dobbiamo valutare un fatto politico tanto rilevante quanto negativo: alla Camera dei deputati è stata approvata il 19 settembre 2017, a grande maggioranza (296 contro 72 e 56 astenuti), una mozione della maggioranza parlamentare imperniata sul PD.
E’ l’atto di indirizzo che ha ricevuto il parere favorevole del governo ed è stata approvata proprio il giorno prima che il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, adottato da una Conferenza ONU il 7 luglio 2017, venisse aperto alla firma alle Nazioni Unite, concretizzando finalmente – come attesta anche il Nobel ricevuto da ICAN, un percorso credibile verso la liberazione della minaccia della guerra atomica, che può essere scatenata persino per errore. E proprio il giorno prima che il Consiglio della NATO dichiarasse, in contemporanea (quindi il 20 settembre), e nella sostanza, che “questo Trattato non si ha da fare”.
La mozione citata impegna il governo a «continuare a perseguire l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari attraverso la centralità del Trattato di non-proliferazione (TNP), valutando, compatibilmente con gli obblighi assunti in sede di Alleanza atlantica e con l’orientamento degli altri Alleati, la possibilità di aderire al Trattato per vietare le armi nucleari».
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